L’ORA DEI SALDI: SEMPRE PIÙ ITALIANI ASPETTANO QUESTI GIORNI PER ACQUISTARE PRODOTTI DI MARCA APPROFITTANDO DEGLI SCONTI. I CAPI D’ABBIGLIAMENTO SONO I PIÙ GETTONATI

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    Qualcuno si meraviglia del fatto che quest’anno, rispetto al 55% censito lo scorso anno, saranno molti di più (58,5%) gli italiani che approfitteranno del saldi invernali per fare acquisti. Una buona percentuale, quella rilevata dall’indagine un’indagine realizzata da Confcommercio-Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Research, che era in parte prevedibile, visto che lo scorso anno si era toccato il minimo storico. Basti pensare che, nemmeno 5 anni fa, ad acquistare in tempo di saldi era una percentuale vicina al 70%. E come da tradizione, per un budget pro capite di spesa di 200 euro per il 78,1% dei consumatori, anche in questa stagione a far la parte del leone saranno i capi di abbigliamento (92,1%), seguiti dalle calzature (79,2%), quindi gli accessori (32,1%), e poi la biancheria intima (27,4%). Fino a 200 euro il budget di spesa per il 78,1% dei consumatori. Ovviamente, in virtù della forte crisi che stiamo vivendo, si mira soprattutto alla qualità a prezzi ‘rivisti’, e lo testimonia la crescente percentuale (43,9%) di quanti  considerano ’molto o abbastanza importante’ il periodo dei saldi. Ed infatti gli italiani preferiscono ad orientarsi verso ‘specifici’ prodotti, come quelli di marca o griffati. In tal senso va crescendo anche il consenso sugli acquisti online, che segna un aumento di 7,2 punti percentuali sugli italiani che acquisteranno merce a saldo online. Salgono anche le ‘speranze’ dei commercianti, di poco però rispetto allo scorso anno, che prevedono maggiori affari in questa stagione di offerte. Mediamente, il 48,2% dei negozi proporrà mediamente non oltre il 30% di sconto sugli articoli posti in saldo. Sale al 4,7% la percentuale di imprese che proporrà prodotti ad oltre il 50% di sconto. Le imprese del commercio al dettaglio che sostengono che i saldi invernali 2017 incideranno oltre il 30% sulle vendite totali sono il 6,4% (contro il 6,2% del 2016). Il 59,5% delle imprese del commercio al dettaglio non si dichiara d’accordo con la liberalizzazione totale dei saldi. Infine, spiega ancora l’indagine Confcommercio-Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Research, circa 8 imprese su 10 sono d’accordo con l’idea di istituire una data unica per l’inizio saldi a fine del mese di gennaio.

    M.