Una riduzione del 90% dei barili (ridotti a 500mila lanno), e di tutte le importazioni di prodotti derivati dal petrolio, rappresenta il punto forte delle nuove sanzioni che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha applicato nei confronti della Corea del Nord. Sanzioni (votate ieri con 15 voti a favore) che, come si è affrettato a twittare il presidente Trump, dimostrano che il mondo “vuole la pace, non la morte”. Tra le altre, entro massimo 24 mesi, è previsto limmediato rientro in Nordcorea dei lavoratori allestero, le cui rimesse rappresentano una delle risorse cruciali delleconomia nazionale. Come se lultimo lancio di un missile balistico – avvenuto lo scorso 28 novembre non fosse stato niente di che, la Corea del Nord ha incassato male la decisione dellOnu, replicando che dietro tutto ciò vi sono gli Sati Uniti, che anelano al domino del mondo trincerandosi una nuova strategia di sicurezza nazionale. Il ministero di Pyongyang ha affermato che, gli Usa denunciano i programmi nucleari e missilistici nordcoreani come minaccia, per poter poi affermare di essere pronti e prossimi – a tutte le opzioni possibile per farvi fronte.
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