Ciao Russia! Non è riuscita limpresa (per la verità poco credibile fin dalla partita dandata), agli azzurri di Ventura che, dopo un assedio durato oltre 90 minuti, non sono riusciti a recuperare l1 a zero rimediato in Svezia, uscendo dal ritorno dei Play off con uno striminzito 0-0. Lultima volta che la nostra Nazionale aveva fallito la qualificazione a un Mondiale è stato nel 1958. Dunque un record nel record al negativo quello del ct Giampiero Ventura, che a fine partita, è scomparso dal catino di San Siro subissato dai fischi dei 70mila tifosi accorsi a sostenere le flebili speranze di unimpietosa armata Brancaleone. Fortunatamente ora il suo esonero è scontato, e si spera che anche Tavecchio paghi per tale scelta, seguita addirittura dallintenzione di una clamorosa conferma del mediocre mister azzurro, con troppo anticipo rispetto alla qualificazione, poi puntualmente non arrivata. Di questa amara serata, oltre allimpegno di quanti scesi in campo, rimane la brillante prova dellottimo Jorginho, e le vere lacrime del generoso capitan Buffon, ultimo baluardo di un calcio in via estinzione. Come quando, in risposta agli irriverenti fischi dello stadio allinno svedese, lui ha battuto le mani coinvolgendo anche i compagni di squadra. Il portierone, che insieme agli altri suoi compagni-senatori, dopo questa disgrazia darà laddio alla nazionale, ha commentato “Dispiace non per me, dispiace per il movimento perché abbiamo fallito qualcosa che anche a livello sociale poteva essere importante. E’ l’unico rammarico che ho e non certo quello di finire la carriera in azzurro, perché il tempo passa ed è giusto che sia così. Dispiace che l’ultima partita ufficiale sia coincisa con una mancata qualificazione al Mondiale. Non abbiamo sottovalutato niente perché chi gioca queste partite sa cosa vuol dire affrontare queste squadre, recuperare un gol quanto sia dispendioso. Non siamo riusciti ad esprimere il meglio che avremmo voluto fare. Ci è mancata l’energia e la lucidità per fare gol. Alla fine hanno fatto loro una gara come quella dell’andata, è stato uno spareggio deciso per degli episodi, che a loro sono andati bene. Quando ti va male vuol dire che hai delle colpe. Un futuro per il calcio italiano? Sicuramente c’è, abbiamo orgoglio, forza, siamo testardi, caparbi e dopo delle brutte cadute troviamo il modo di rialzarci. Lascio una Nazionale di ragazzi in gamba che faranno parlare di loro, compresi Donnarumma e Perin, che non mi faranno rimpiangere. Un abbraccio a chi mi ha sostenuto sempre, con chi abbiamo condiviso più di dieci anni”. E quando gli chiedono del lavoro svolto dal ct, non perde la sua immensa generosità, graziandolo con una frase fino troppo galante: “Lo sport insegna a perdere e a vincere in gruppo, a dividermi meriti e demeriti, il mister ha le colpe che abbiamo noi”. Forse il vero dolore di questa serata è proprio lidea di non trovarlo più tra i pali con la maglia azzurra
M.