Nellambito fiscale, quello degli immobili fantasma è un fenomeno piuttosto diffuso nel nostro Paese. In audizione alla commissione Anagrafe tributaria, ne ha parlato oggi Ernesto Maria Ruffini, direttore dellAgenzia delle Entrate, lanciando lurgenza dellistituzione di una banca dati integrata degli immobili italiani, inerente la gestione del territorio, e quindi a beneficio dell’attività di controllo e accertamento fiscale. Illustrando il rapporto tra fiscalità e patrimonio immobiliare nazionale, sollecitando anche una riforma del catasto, affinché riveda gli estimi nazionali, Ruffini ha spiegato che si tratta di “un inventario completo e uniforme del patrimonio immobiliare italiano che integri loggetto (limmobile) con il soggetto (il titolare): l’Anagrafe immobiliare integrata. E evidente la strategicità di una banca dati immobiliare integrata di tutte le componenti necessarie da un lato alla gestione del territorio (pianificazione urbanistica, protezione civile, sicurezza delle abitazioni), dallaltro alla gestione della fiscalità, non solo per le attività di accertamento e controllo ma anche per offrire servizi ai cittadini. Per allineare informazioni disomogenee, risalenti nel tempo, tanto è stato fatto ma tanto cè ancora da fare e lAgenzia assicura il massimo impegno per il conseguimento di questo importante obiettivo”. Nellambito di questanno allo scorso 31 agosto, gli accertamenti effettuati dall’Agenzia hanno interessato circa 300mila unità immobiliari urbane, per un incremento della rendita complessiva, ha spiegato Ruffini in merito alle unità controllate, pari a circa 111 milioni di euro. In riferimento a “Una banca dati immobiliare completa diventa cosi indispensabile per alcuni procedimenti di contrasto allevasione fiscale”, Ruffini ha illustrato che i controlli passano attraverso quattro differenti iter di accertamenti. Il primo, relativo appunto ai cosiddetti ’immobili fantasma’; il secondo, che si rivolge alla revisione dei classamenti; il terzo, che si occupa della verifica di nuove costruzioni – o di variazioni non dichiarate al Catasto -; ed il quarto, relativo agli ’immobili rurali’. Per ciò che riguarda invece limplementazione dell’Anagrafe nazionale degli immobili, spiega ancora, “è già stata realizzata una piattaforma informatica, basata sulla cartografia catastale vettoriale a grande scala, a copertura nazionale, che viene tenuta costantemente aggiornata e che può essere valorizzata anche per scopi diversi dalla stessa fiscalità”. Stesso iter anche per i lavori volti allimminente Archivio nazionale degli stradari e dei numeri civici, il quale “costituirà, dalla data della sua attivazione, il riferimento nazionale per gli stradari e indirizzari comunali e comporterà un abbattimento dei costi legati alla gestione degli indirizzi. Infatti, sfruttando uneconomia di scala a livello nazionale, alle amministrazioni pubbliche, ai cittadini e alle imprese sarà possibile disporre di un archivio di riferimento informatizzato, codificato e certificato dai Comuni, che garantisce un elevato grado di integrazione con altre banche dati di interesse nazionale, quali la banca dati catastale, lAnagrafe nazionale della popolazione residente, lAnagrafe Tributaria, le banche dati utilizzate dallIstat per lo svolgimento del censimento permanente della popolazione”. Infine, conclude il direttore delle Entrate, “Il miglioramento costante della qualità dei dati immobiliari e laggiornamento automatico della cartografia, sono parte essenziale delle politiche che governeranno, nel prossimo futuro, linnovazione metodologica, tecnologica ed organizzativa dei dati immobiliari gestiti dallAgenzia”.
M.