L’INDIA ‘CONCEDE’ AL MARÒ LATORRE DI POTER RIMANERE IN ITALIA FINO AL 30 SETTEMBRE. PER LA FARNESINA: ‘LA CORTE INDIANA NON HA VALENZA GIURIDICA’

Negato la richiesta di permesso per un anno, il nostro marò Massimiliano Latorre ‘può’ restare in Italia fino al 30 settembre, ha stabilito la Corte suprema di Nuova. Colpita da un’ischemia durante la detenzione, il fuciliere di Marina era rientrato urgentemente in Italia nel settembre del 2014 per curarsi. Al termine di questi 5 mesi di prolungamento ‘concessi’ dalla suprema corte indiana, Latorre si impegnerà formalmente a comparire davanti a un tribunale indiano come e quando sarà richiesto. Tuttavia, in merito a quest’ultima situazione, il nostro governo ha tenuto a giudicare priva di valenza giuridica la giurisdizione indiana sul caso, in seguito alla decisione del Tribunale del Diritto del Mare. “Sul caso Marò riconosciamo e ribadiamo la decisione del Tribunale del Diritto del Mare: la giurisdizione indiana non ha valenza”, ha twittato Roberta Pinotti, ministro della Difesa. Come spiegano dalla Farnesina, l’Italia si riconosce nell’ordine del Tribunale internazionale per il diritto del mare del 24 agosto 2015, che aveva stabilito la sospensione da parte di India e Italia di tutti i procedimenti giudiziari interni fino alla conclusione del percorso arbitrale avviato dal Governo nel giugno dello scorso anno. E tal proposito il nostro Paese ha anche presentato al Tribunale arbitrale costituito presso la Corte Permanente d’Arbitrato de l’Aja una richiesta di misure provvisorie per chiedere il rientro del fuciliere Salvatore Girone e la sua permanenza in Italia fino alla fine della procedura arbitrale. La decisione del Tribunale arbitrale è attesa nei prossimi giorni. La prossima udienza è stata fissata per il 20 settembre.

M.