L’IMPRENDITORIA IMMIGRATA, SOPRATTUTTO ‘IN ROSA’, CONTINUA A CRESCERE:+65% IN CINQUE ANNI

Giunta al quarto anno di attività, l’ultima ricerca condotta dall’Osservatorio Nazionale sull’Inclusione Finanziaria dei migranti, evidenzia che l’imprenditoria immigrata in Italia si è notevolmente rafforzata. Ad esempio, nel 2010 i conti correnti intestati agli imprenditori stranieri erano 74.237, cinque anni dopo sono risultati invece essere 122.494, ‘viaggiando’ a una media di crescita annua del 10,5%. Premesso che un conto corrente su tre è intestato a donne, il numero complessivo di correntisti immigrati rappresenta il 4,9% mentre, i conti correnti con oltre 5 anni di anzianità intestati a imprenditori stranieri, rappresentano il 37% del totale (nel 2010 era al 18% nel 2010). indice di una crescente stabilità del rapporto con la banca. Dunque, lavoro autonomo e piccola e media imprenditoria evidenziano il grosso apporto della popolazione immigrata, spiega il rapporto: “Un fenomeno complesso e in crescita quello delle imprese create da migranti in Italia, da inquadrare nel contesto più ampio della regolare presenza di stranieri sul territorio, e che si sta rivelando capace di contribuire all’economia del Paese”. Ma, far diventare questi “dati interessanti”, i numeri che caratterizzano l’imprenditoria femminile, spiega il rapporto curato dal CeSPI, che sottolinea un brillante il 32% ‘in rosa’ dello ‘small business’ con un titolare straniero. Considerato quindi che nel 2011 erano il 27%, è stato calcolato che negli ultimi 4 anni, con una media di circa 5 punti percentuali, il loro tasso di crescita risulta largamente superiore nella generale. Le comunità che maggiormente incidono nei conti small business rispetto alla totalità dei conti correnti intestati a cittadini immigrati, sul podio si attesta la Cina (15,1%), seguita da Bangladesh (8,7%), Pakistan (8,3%), ed Egitto (4,4%). Tuttavia fra il 2014 e il 2015, le comunità che si sono distinte per il maggior incremento legato alla titolarità di impresa, il rapporto indica la Nigeria (+38%), il Senegal (+37%), ed il Bangladesh (+34%). Infine, ‘geograficamente’ le attività imprenditoriali vedono il picco dei loro conti correnti soprattutto presso le filiali bancarie nel Nord Italia (67%); il 23% dei correntisti imprenditori sono concentrati nel Centro mentre, al Sud il 10%, ma in crescita rispetto al 6% rilevato nel 2011.
M.