L’esperto: l’inutilità dei compiti per le vacanze

“Maestri e professori, a quanto apprendo, hanno caricato i ragazzi di compiti. Ebbene, non mi stancherò mai di dirlo: è inutile pretendere che i giorni di vacanza siano utilizzati per temi, versioni, tesine e problemi di geometria. E’ vero, i ponti non favoriscono l’apprendimento, ma non è certo colpa dei ragazzi. E’ perfettamente inutile mettersi a fare i compiti tra un pranzo di Pasqua e una visita a nonni e zii, o ancora peggio doversi portare lo zaino carico di libri in viaggio. Ecco perché – invito gli alunni alla ’disobbedienza civile’. E i genitori a firmare corpose giustificazioni”.
Non usa mezzi termini Italo Farnetani, stimato pediatra ed ordinario alla Libera università degli Studi di scienze umane e tecnologiche di Malta.
Raggiunto dall’agenzia di stampa AdnKronos circa la mole di compiti – in questo caso per le lunghe festività da Pasqua al Primo Maggio – che stanno trasformando le vacanze degli alunni in un incubo, il pediatra sposa la linea già espressa dallo stesso ministro Bussetti, che la scorsa estate ha invitato docenti e maestre a non ‘esagerare’ con i compiti estivi.
“Sono inutili, e lo dice anche la cronobiologia: gli orari migliori per lo studio sono dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 17, ebbene sfido io a trovare il tempo da dedicare ai compiti nei giorni di vacanza e in questi orari, mentre si sta in famiglia, in agriturismo o si visita una città d’arte insieme ai genitori – tiene infatti a ribadire ancora Farnetani – Inoltre quest’anno la Pasqua è alta: è arrivata più tardi del solito, e i ragazzi sono davvero stanchi. Un motivo in più per sfruttare le giornate appieno, riposandosi ma anche giocando all’aperto, passando del tempo in famiglia e con gli amici: pause fondamentali per ricaricarsi in vista degli ultimi sforzi scolastici”.
Semmai, spiega ancora l’esperto,  ad influire negativamente sul profitto di studenti ed alunni, è semmai il frazionamento dell’attività scolastica: “I ponti – dice – fanno bene al turismo, ma non aiutano l’apprendimento. Solo che non mi pare giusto far scontare questa pausa ai ragazzi. Dunque no agli esercizi per le vacanze. Il mio unico consiglio ai genitori è quello di sfruttare questa pausa scolastica per far scoprire ai figli le tradizioni locali e familiari, passare del tempo all’aria aperta e magari giocare tutti insieme. Sì a qualche lezione di storia: spiegando bene cosa celebriamo il 25 aprile e il 1 maggio. Quello pasquale poi è un tempo particolare, in cui in molte regioni si portano in tavola piatti tipici. Ecco, il mio consiglio è quello di coinvolgere i ragazzi e insegnare loro a cucinare, condividendo le ricette di famiglia. Una ’lezione’ utile per il futuro – aggiunge infine l’ordinario alla Libera università degli Studi di scienze umane e tecnologiche di Malta- anche perché i ragazzi che sanno cucinare sono meno a rischio di obesità, dal momento che finiscono per mangiare meglio”.
Max