Trovare le prove dellesistenza di altri universi: e questa lultima sfida lanciata da Hawking che pochi giorni prima di morire avrebbe sottoposto alla revisione di unimportante rivista scientifica un nuovo studio in cui pone le basi matematiche di questa impresa insieme a Thomas Hertog, fisico dellUniversita Cattolica di Lovanio in Belgio.
“Questo era Stephen: spingersi audacemente dove Star Trek non osa”, racconta Hertog. “E stato spesso nominato per il Nobel e avrebbe dovuto vincerlo. Ora non potra piu”, dal momento che il premio non puo essere assegnato postumo.
Lultima fatica di Hawking (consultabile sul sito Arxiv, che traccia gli articoli scientifici prima della pubblicazione ufficiale) si intitola A Smooth Exit from Eternal Inflation?, e parte dal cosiddetto modello di inflazione eterna.
“E uno scenario dove non esiste un unico universo, ma un proliferare di universi, una specie di grande brodo primordiale dove ogni tanto ce una bolla che cresce a dismisura dando origine a uno degli universi possibili”, spiega Massimo Pietroni, docente di fisica astroparticellare allUniversità di Parma e ricercatore dellIstituto nazionale di fisica nucleare (Infn).
“Questo scenario e chiamato multiverso e prevede che il nostro sia solo uno degli universi possibili. Da qui Hawking si chiede quanto sia probabile che nasca un universo omogeneo e regolare come il nostro e, attraverso un approccio moderno che tiene conto sia degli effetti gravitazionali che quantistici, arriva a dire che e piu probabile del previsto, mentre il numero di universi possibili sarebbe piu basso di quelle cifre enormi stimate finora”.
“Pur non essendo rivoluzionario, questo di Hawking e un lavoro di prima classe, aggiornato con le piu recenti novita prodotte dalla fisica teorica: ci dimostra – conclude Pietroni – che anche negli ultimi giorni della sua vita era ancora sul fronte della ricerca”.