L’Approdo di Lerner, il ritorno da giugno su Raitre

    “Felice l’uomo che ha raggiunto il porto, che lascia dietro di sé mari e tempeste’’, cita una poesia scritta da Primo Levi nel 1964 che si intitola l’Approdo. Un termine che gli riporta alla mente un ‘catodico’ programma Rai a due soli colori (bianco e nero), dove venivano affrontate diverse tematiche rispetto alla direzione che stava prendendo la società di allora. Quella trasmissione, per l’appunto ‘L’Approdo’, ricorda Gard Lerner alla giornalista dell’agenzia di stampa AdnKronos, Alisa Toaff,  “Faceva parte di quella Rai pedagogica, andata in onda per tutti gli anni ’60 e anche negli anni ’70. Era una trasmissione culturale di altissimo livello con un comitato scientifico dove c’erano dentro personaggi come Giuseppe Ungaretti, Renato Longhi e Carlo Bo e quindi dà l’idea di una trasmissione che vuole uscire dal ’cicaleggio’ del talk show’’.
    Ed ora, tenendo conto di come e quanto siamo cambiati da allora, il giornalista ha deciso di puntare il compasso proprio lì per tracciare il suo di ‘Approdo’, che debutterà il 3 giugno su Raitre. “Nello studio, insieme a me – spiega Lerner, specificando che saranno 5 le puntate programmate – ci saranno due ospiti non politici e che non vanno in televisione”, e per dare idea di questo suo format, si rifà a ’L’Infedele’, “il programma che ho condotto per circa 12 anni su La7’’, spiega. 
    E si parte subito ‘forte’ (complici gli esiti elettorali delle Europee), premette il giornalista: ’’La prima puntata la dedico alla storia della Lega come è diventato il primo partito italiano e il luogo simbolo è Pontida. Seguo la Lega dai suoi inizi”, basti pensare, ricorda ancora, che “le mie prime trasmissioni di 30 anni fa si intitolavano ’Nella tana della Lega’, ’Profondo nord’ e ’Milano Italia’. Durante la puntata cercherò di far capire come da piccolo movimento nato tra Varese e Bergamo, la Lega sia diventato un partito Nazionale e probabilmente di maggioranza relativa. Conosco Salvini da quando portava i pantaloni corti, e cercherò di raccontare quanto vi sia di continuità tra questo leader italiano di oggi e la Lega delle origini, avremo delle sorprese interessanti”. 
    Poi da giornalista sempre attento, tanto per rimanere in tema Lerner commenta la recente vicenda della ’Sea Watch 3’, dei 47 migranti sbarcati e, soprattutto, dell’iscrizione nel registro degli indagati del comandante della nave della ong, accusato di favoreggiamento dell’immigrazione: ’’Tra alcuni anni proveremo vergogna per il comportamento del nostro Governo, per la denigrazione di chi pratica il soccorso in mare, per l’offesa recata a dei sofferenti trattati come se fossero dei furbi e ci chiederemo come sia stato possibile accettarlo. Le lezioni della storia purtroppo non insegnano nonostante testimoni come Liliana Segre ci abbiano ammonito che l’indifferenza si trasformerà in senso di colpa’’. 
    Tornando poi al suo ‘Approdo’, Lerner anticipa velocemente gli altri argomenti che andrà affrontare: “La seconda puntata è sul nazionalismo economico, su come la lotta di classe si è trasformata in ’prima gli italiani’ e il luogo simbolo è Mirafiori. La terza puntata è ’tagli al buonista’ e il luogo simbolo è Capalbio. La quarta è sul dilagare dell’ignoranza fra gli italiana, e il luogo simbolo è Ravenna, dove c’è la tomba di Dante Alighieri e, infine, la quinta ed ultima puntata parla dei migranti e il luogo simbolo è il barcone recuperato ad Augusta dove fecero il riconoscimento dei corpi dei migranti morti in mare e che adesso si trova alla Biennale di Venezia’’.
    Max