Umberto Tirelli, Direttore del Centro Tumori, Stanchezza Cronica, Fibromialgia ed Ossigeno-ozonoterapia della Clinica Mede di Sacile (Pn) è tra i primi ad aver firmato la lettera aperta allOrganizzazione Mondiale della Sanità, per sollecitare gli interventi nelle politiche di controllo del tabacco che si discutono in questi giorni a Ginevra, in occasione dellottava Conferenza delle Parti del Framework Convention on Tobacco Control (Convenzione Quadro sul Controllo del Tabacco). Ho sposato il principio della riduzione del danno diversi anni fa e oggi ha dichiarato Tirelli insieme a oltre 70 miei colleghi, sono qui a condividere con lOMS una posizione comune, fiducioso di una futura e costruttiva collaborazione insieme per il bene della salute pubblica.
Lappello, a cui il Financial Times ha dedicato ieri un articolo, illustra ciò che Clive Bates, ex-responsabile del Gruppo di pressione britannico Action on Smoking and Health, tra i sottoscrittori della lettera, ha definito una grossa spaccatura nella comunità della sanità pubblica. Da un lato lapproccio alla riduzione del danno promosso dai firmatari, oltre settanta tra i massimi esperti del settore sanitario e attivisti anti-tabacco, secondo cui lassunzione di nicotina attraverso prodotti che non bruciano il tabacco è molto meno pericoloso del fumo e dovrebbe essere incoraggiata per allontanare i fumatori dalle sigarette. Laltro approccio, che domina la prospettiva dellOMS e della Convenzione Quadro che amministra, favorisce invece una forte regolamentazione o il veto assoluto di quei prodotti che sono chiamati ANDS (Alternative Nicotine Delivery Systems, sistemi alternativi di rilascio della nicotina) o ENDS (Electronic Nicotine Delivery Systems, sistemi elettronici di rilascio della nicotina).
Nella lettera, i sostenitori della riduzione del danno, la maggior parte dei quali sono docenti presso le facoltà o gli istituti di medicina, hanno sollecitato lOms a non lasciare che le incertezze riguardo agli effetti a lungo termine delle sigarette elettroniche ne blocchino limmissione in commercio. Vero è che non avremo informazioni complete sugli effetti dei nuovi prodotti finché non saranno stati utilizzati in via esclusiva per svariati decenni e considerate la complessità delle abitudini duso, questo potrebbe non succedere mai – scrivono – Ma abbiamo già sufficienti conoscenze sulla base dei processi fisici e chimici coinvolti, della tossicologia delle emissioni e dei marker di esposizione per essere fiduciosi del fatto che questi prodotti senza combustione sono molto meno dannosi del fumo.
Ritengo che le strategie per il controllo del tabagismo debbano indubbiamente abbracciare, tra gli altri, il principio della riduzione del danno, che prevede la possibilità di offrire delle alternative potenzialmente meno dannose a tutti quei fumatori adulti che non vogliono o non riescono a smettere di fumare – sostiene Tirelli – In alcuni Paesi questa strategia è già realtà, in Inghilterra per esempio, dove è lo stesso Public Health England a suggerire lutilizzo di alternative nellambito delle campagne antifumo”.
“Come oncologo – prosegue Tirelli -, sono completamente convinto del potenziale di tali alternative e di quanto esse possano rappresentare unimmensa opportunità per aiutare loltre 1 miliardo di fumatori ad oggi nel mondo, come già peraltro avvenuto in Svezia, dove i dati dimostrano come lo snus, un prodotto del tabacco senza fumo, abbia abbassato il tasso dei fumatori adulti al 5%, rispetto ad una media del 24% nellUnione europea, ed abbia diminuito lincidenza del tumore al polmone del 50% rispetto alle altre nazioni europee”.
“Ritengo inoltre che la mancanza di dati sullutilizzo nel lungo periodo non debba rappresentare un limite, soprattutto in virtù del fatto che questi prodotti, basati su solide analisi e valutazioni scientifiche già condotte da istituti regolatori di molti paesi, presentano un indiscusso potenziale di rischio ridotto rispetto al continuare a fumare sigarette, potenziale che lOrganizzazione Mondiale della Sanità non può trascurare, conclude il medico.