Ormai tiene il punto luscente amministrazione Obama e, come a voler togliersi i sassolini dalle scarpe, ha emesso sanzioni contro cinque importanti personalità russe, due delle quali figurano coinvolte nellomicidio dell’ex agente del Kgb Alexander Litvinenko (avvenuta nel 2006), oltre a un fedelissimo del presidente Vladimir Putin. Nello specifico si tratta di Alexander Bastrykin, molto vicino a Putin e capo dell’agenzia investigativa federale, che ha guidato le campagne contro i dissidenti e le organizzazioni non governative straniere che operano in Russia, Gennady Plaksin, ex responsabile della Universal Savings Bank e Stanislav Gordiyevsky, ex funzionario dell’agenzia investigativa. Ci sono poi Andrei Lugovoi e Dmitry Kovtun, principali sospettati nella morte per avvelenamento di Litvinenko, nel novembre del 2006 a Londra, ricercati dalla giustizia britannica. Il ’Magnitsky Act’, firmato dal presidente Barack Obama nel 2012, prende il nome dall’avvocato Sergei Magnitsky, critico del Cremlino, arrestato con l’accusa di frode fiscale nel 2008 e morto l’anno dopo in prigione, si sospetta a cause delle torture subite. Finora, sulla base di questa legge, gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni a 44 russi. Ai cinque, sulla base del cosiddetto ’Magnitsky Act’, sono congelati i beni negli Stati Uniti e viene vietato l’ingresso in territorio americano.