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“Kiev ha bisogno di armi pesanti e carri armati”, l’appello lanciato ‘addirittura’ dal Parlamento europeo

Inquieta, e non poco, apprendere che, piuttosto che battersi ‘diplomaticamente’ anima e cuore per giungere almeno ad un cessato il fuoco, il Parlamento europeo si rivolga ai paesi membri chiedendo invece armi e mezzi per aiutare l’Ucraina a combattere le truppe russe. E’ vero che mentre ad Oslo il Comitato dei Nobel si accingeva ad annunciare il vincitore di quello per la Pace, dove fra i candidati c’era addirittura anche il presidente Zelensky, per ovvi motivi tale ‘richiesta bellica’, se ancora una volta espressa da Kiev, avrebbe stonato, e tanto, rispetto all’immagine ‘anti-militarista’ che ci si aspetta dal vincitore.

La Metsola: “L’Ucraina ha bisogno di armi pesanti e di carri armati. Gli Stati membri possono fornirli”

Dunque sta proprio qui l’inaspettato ‘appello’ di stamane, venuto addirittura da Roberta Metsola (presidente del Parlamento europeo, nella foto), espresso incontrando i media a Praga: “L’Ucraina ha bisogno di armi pesanti e di carri armati. Gli Stati membri possono fornirli mentre la Russia intensifica la sua invasione e diventa sempre più disperata. Dobbiamo rispondere in modo proporzionato“.

Nobel per Pace: il Comitato ha comunque scelto di contestualizzare la guerra in Ucraina, premiando le ong che operano nell’area

Intanto il comitato norvegese, come scritto, (con buona pace per l’impegno di Greta, o le negazioni dei diritti civili in Cina), ha deciso comunque di ‘non allontanarsi’ dal conflitto in Ucraina, conferendo il Nobel per la pace alle ong che operano in Ucraina, Bielorussia e Russia. In particolare, il premio per la Pace del 2022 è così andato ad Ales Bialiatski, all’attivista bielorusso per i diritti umani; all’associazione russa ‘Memorial’ ugualmente impegnata per i diritti umani; e al Centro per le libertà Civili, che opera per i diritti umani in Ucraina. 

Max

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Max Tamanti