Dunque, dopo circa 6 ore (con una breve pausa tenutasi poco dopo le 15), poco fa si è conclusa quella che sembra essere la prima parte del negoziato che ha visto sedersi intorno al tavolo la delegazione ucraina e quella russa.
Uscendo da ‘La Casa del pescatore’, una struttura che lambisce le sponde del fiume che taglia i primi chilometri della regione Bielorussa, Vladimir Medinsky, capo della delegazione russa, ha affermato che “Abbiamo trovato punto di contatto sui quali costruire una posizione comune“. Come già scritto, oltre a Medinsky, per il Cremlino hanno partecipato al vertice anche alcuni esponenti del ministero della Difesa e del ministero degli Esteri, nonché della Duma.
Kiev e Mosca: la delegazione ucraina ha posto come condizione primaria “l’immediato cessate il fuoco e il ritiro delle truppe russe”
Dal canto suo la delegazione ucraina (rappresentata dal ministro della Difesa Oleksii Reznikov, il vice ministro degli Esteri, Mykola Tochytskyi, il consigliere del Presidente Mikhailo Podoliak, i deputati Davyd Arakhamia e Rustem Umerov), presente anche Andryi Kostin, rappresentante del Presidente per il Donbass, prima di attraversare il fiume Pripyat ha ribadito di aver sollecitato “l’immediato cessate il fuoco e il ritiro delle truppe russe”.
Kiev e Mosca: ora gli occhi del mondo sono puntati su questi giorni che precedono il secondo incontro fra le due delegazioni
Ora non si sa bene esattamente cosa accadrà nelle prossime ore, se l’esercito di Mosca si limiterà ad attendere ‘fermo’ ulteriori decisioni, o se il conflitto continuerà, perché un secondo incontro è sì in agenda, ma è da fissare. Dunque passeranno altri giorni, probabilmente non privi di tensione.
Kiev e Mosca: le due delegazioni torneranno ad incontrarsi tra qualche giorno al confine tra la Polonia e la Bielorussia
Quel che è certo è che ciascuna delegazione tornerà a ‘casa’ con in mano le altrui richieste che, una volta dibattute internamente, verranno nuovamente aggiornate fra qualche giorno, questa volta al confine tra la Polonia e la Bielorussia.
Intanto Macron sente Putin e nascono i primi timidi segnali di un impegno a rivedere la situazione
Intanto, come riferiamo in una altro articolo, ‘sollecitato’ dal presidente ucraino Zelensky, Macron ha sentito telefonicamente Putin invitandolo a “sospendere tutti gli attacchi contro i civili, di preservare le infrastrutture civili e le vie di accesso all’Ucraina“. Richieste alla quale il presidente russo ha risposto che si sarebbe “impegnato”. Dal canto suo però Putin ha rimarcato che venga riconosciuta “la sovranità russa della Crimea e la risoluzione degli obiettivi di demilitarizzazione e denazificazione dell’Ucraina e l’assicurazione del suo status neutrale”.
Max