(Adnkronos) –
La regione russa di Kaliningrad è una enclave inclusa entro il Mar Baltico, la Lituania e la Polonia, proiezione di Mosca in Europa e base della Flotta del Mar Baltico, oltre che, dal 2018, dei missili Iskanaer, duali (possono essere armati sia con testate convenzionali che nucleari) con gittata di 500 chilometri.
Nasce (la data è fissata nel 1255, l’anno in cui fu costruita la Fortezza) come Koenisberg, borgo medievale teutonico, poi capitale della Prussia dall’inizio del Settecento, patria del filosofo Immanuel Kant che vi nacque e visse senza mai lasciarla (è ancora sepolto vicino alla cattedrale).
La città fu rinominata, e ricostruita, dopo che era stata rasa al suolo dall’Armata rossa, Kaliningrad nel maggio del 1946, meno di un anno dopo l’annessione della regione che la circonda alla Russia sovietica, in onore di Mikhail Kalinin, protagonista della Rivoluzione d’Ottobre appena scomparso. L’annessione all’Urss fu sancita dagli accordi di pace di Postdam. Fu allora russificata, con uno dei movimenti forzati di popolazioni che caratterizzarono il regime di Stalin. Era stata chiusa agli stranieri fino al 1991.
Dopo il crollo dell’Urss, è stata creata una zona economica speciale, per cui la maggior parte delle merci importate, e portate nel resto della Russia attraverso la Lituania, strada che da oggi è chiusa, e la Bielorussia, sono escluse dai dazi. La crisi di Kaliningrad era già iniziata, con le sanzioni che bloccano le importazioni da cui la sua economia dipende quasi interamente.