Sebbene ‘mortificata’ dal funesto avvento del coronavirus, per gli amanti del calcio la stra-cittadina torinese è da sempre foriera di un’atmosfera avvincente. Certo, guadando a ritroso a metà dei Settanta, quando il Toro era quello di Castellini, Sala, Zaccarelli, e dei ‘gemelli del gol’ (Pulici e Graziani), per gli allora campioni bianconeri (Zoff, Bettega, Scirea, ecc.), erano tempi davvero duri.
Oggi è tutto diverso, il calco è ‘miliardario’: chi ha da spendere per assicurarsi nomi altisonanti dall’estero, la strada è ‘quasi’ sempre in discesa.
Dunque un derby, quello fra la Juventus ed il Torino, ‘viziato’ da una differenza di fondo – e che differenza – tuttavia, è pur vero che mai come in queste occasioni, spesso il ‘cuore’ può fare la differenza.
Ma la compagine guidata da Sarri ‘fa paura’: spesso non deve nemmeno ‘spingere’ per aver ragione dei suoi avversari. Tanto è che, in una partita come quella di oggi, la vera consolazione ha avuto più un carattere ‘sportivo’ che di classifica, capace cioè di accomunare tutti i tifosi.
Ci riferiamo al record dell’amato Gigi Buffon il quale, proprio oggi ha giocato la partita numero ‘648’, un record che in serie A fino a ieri era detenuto dall’ex terzino milanista Paolo Maldini.
Per quel che riguarda questa partita della 30ma giornata non c’è molto da dire, basta il risultato: 4-1. Pochi minuti dall’inizio, (il terzo) un’accelerata e, dopo uno slalom il sinistro di Dybala beffa Sirigu. Al 29′ è la volta di Cuadrado il quale, senza prodursi nei suoi proverbiale sprint, ‘spara’ addirittura dal limite la palla del 2-0. Dal canto duo il Toro si ‘fa vivo’ soltanto nei minuti di recupero del primo tempo quando, in seguito ad una ‘smanacciata’ di De Ligt, l’arbitro torna Maresca punta senza pensarci più di tanto il dischetto di rigore. Puntuale, il buon Belotti accorcia così le distanze, regalando ai generosi tifosi granata buoni motivi per continuare a crederci.
L’avvio della ripresa è nel segno del Torino ma Buffon, ormai entrato di diritto nell’Olimpo, risolve senza problemi. Dicevamo i campioni che fanno la differenza: al 61′ Ronaldo ricorda che, da quando è alla Juve non ha mai tirato una punizione vincente, detto fatto: 3-1. Siamo ormai alle ultime battute quando, al termine di una gara dove anche la fortuna ha detto la sua, all’87’ Djidji tocca maldestramente beffando l’amico Sirigu. Un’autogol che brucia perché il 4-1 diviene umiliante.
Fiera, la Juve si gode la vetta forte dei 75 punti accumulati sin qui mentre, il ‘simpatico’ Torino resta immobile e sconsolato e rimirare quei 31 punti, che significano la zona retrocessione…
Max