E anche l’ultimo ostacolo è andato, ora è tutta in discesa. La Juve supera, a fatica, la Lazio e si avvia svelta verso la vittoria del nono scudetto consecutivo. I tre punti conquistati con i biancocelesti permettono a Ronaldo e compagni di allungare ancora in vetta e mettere al sicuro un primato che a dir la verità, da quando è ripreso il campionato, non è mai stato in bilico.
La Lazio ci ha provato, ha giocato forse il miglior secondo tempo da quando l’emergenza ha fermato tutto. Immobile ha spaventato la Juve, ma non è bastato. Anche in caso di vittoria i punti di svantaggio sarebbero stati troppi. E pensare che ad aprile questa si pensava dovesse essere la sfida per la testa della classifica. Così non è stato, ma la Lazio ha lottato con onore.
Il campionato è scivolato via, ormai è tutto in mano bianconere, e neanche un suicidio sportivo regalerebbe speranza alle altre contendenti. La Juve è ad un passo dal nono consecutivo, un altro mattone sulla storia del calcio italiano. E Sarri è pronto ad alzare il primo scudetto italiano della sua carriera, in una stagione in cui glene sono state dette di ogni.
Inzaghi intanto depone le armi dopo l’estenuante battaglia, ma ci tiene a precisare una cosa: “Quando qualcuno mi dice qualcosa mi arrabbio perché questo gruppo ha 14 punti in più dello scorso anno – aggiunge – Ha vinto la Supercoppa, non va in Champions dal 2007. I ragazzi non deve toccarmeli nessuno“. Poi una richiesta alla società: “Giocando la Champions dovremo ampliare la squadra, senza infortuni, e con la possibilità di cambiare i giocatori – conclude Inzaghi – La Lazio tornerà a vincere”.