(Adnkronos) – “Voglio andare a casa”. Nikola Jokic ha appena vinto il primo titolo Nba con i Denver Nuggets, è stato nominato MVP della serie chiusa 4-1 contro i Miami Heat grazie al successo per 94-89 in gara 5. Il 28enne centro serbo ha dominato i playoff in lungo e in largo, è la stella più splendente della National Basketball Association. Eppure, subito dopo il trionfo, ha un unico pensiero in testa: “Voglio tornare a casa”. Joker non vede l’ora di salire su un aereo e tornare in Serbia, nella sua Sombor, dove in passato l’Nba è stata costretta a trasferirsi per consegnare al lungo il premio di MVP della regular season. Il fuoriclasse ha chiarito le sue priorità nelle interviste post-partita: “Il lavoro è stato fatto, adesso possiamo andare a casa”. A casa c’è il resto della famiglia, oltre alla moglie, alla figlia e ai due fratelli che lo accompagnano a Denver. A casa ci sono anche – e soprattutto – i cavalli che Jokic schiera negli ippodromi e che adora veder vincere. Domenica, in particolare, si prospetta una giornata impegnativa. Il viaggio verso la Serbia non è proprio agevole e la parata in programma giovedì a Denver rischia di complicare i programmi. “C’è la parata? Quando? Giovedì? No… No… Devo andare a casa… Ho una corsa di cavalli domenica, devo chiedere al proprietario dei Nuggets se mi presta l’aereo privato”, dice Jokic in una surreale conferenza stampa in cui la priorità sembrano il volo verso Belgrado e non i trofei, individuali e di squadra, appena messi in bacheca.
Pochi secondi dopo la fine di gara-5 contro i Miami Heat che ha incoronato i Denver Nuggets come campioni Nba, il primo pensiero del serbo è stato quello di andare a salutare tutti i membri dei Miami Heat, e solamente dopo – braccato da Lisa Salters, bordocampista di Espn che prima della finale di conference contro i Lakers aveva ammesso di non conoscerlo bene (pur essendo già un due volte Mvp) – ha festeggiato insieme al resto della sua famiglia.
“E’ incredibile, Miami è una grande squadra – ha detto nell’intervista in campo -, li rispetto tantissimo. Noi abbiamo fatto uno sforzo enorme per vincere, anche oggi che non segnavamo mai. Abbiamo difeso forte, abbiamo messo solo una novantina di punti, ma ce l’abbiamo fatta. Il bello del basket è che non puoi mai prevedere come andranno le cose, è per questo che è uno sport divertente”, ha detto il Jokic, prima di ritirare il trofeo di Mvp delle Finals.
Il serbo ha quindi ricevuto il premio dedicato a Bill Russell dalle mani del commissioner Adam Silver. “E’ la prima volta che lo assegnamo senza la presenza di Russell – ha sottolineato Silver – e siamo incredibilmente felici di poterlo dare a un altro centro”.
Jokic ha alzato il trofeo con in braccio la figlia Ognjena, e ha subito voluto condividere con tutti il premio ottenuto. “Siamo una grande squadra, non abbiamo vinto individualmente, ma per chi avevamo al nostro fianco. Crediamo uno nell’altro e abbiamo rapporti profondi. Il trofeo è importante, abbiamo fatto una cosa incredibile, ma le relazioni umane lo sono di più”.
Ancora una grande dimostrazione di modestia da parte del Joker, che diventa il giocatore con la scelta più bassa al Draft (41) a vincere il premio di Mvp delle Finals. Jokic chiude le sue primie finali con 30.2 punti, 14 rimbalzi e 7.2 assist di media, tirando con un incredibile 58.3% dal campo.