Ovviamente, visto anche il buon esito del vertice, oltre Draghi, a turno i vari leader partecipanti al G7 appena terminato nelle Alpi bavaresi, si sono succeduti davanti alla stampa per commentarne i contenuti.
Dal canto suo il presidente francese, Emmanuel Macron, entrando subito nella realtà del conflitto ucraino ha esordito affermando che, purtroppo, “Nessuno pensa ad una fine guerra nelle prossime settimane o mesi. Quando il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky parla di questo obiettivo di fine anno per la fine della guerra – ha spiegato il presidente francese – dobbiamo osservare che siamo ancora a 4 mesi di conflitto e la fine dell’anno è ancora lontana: e così capiamo quello che significa. Nessuno penso ad una fine guerra nelle prossime settimane o mesi. Auspico che la conclusione della guerra possa essere alla fine dell’anno ma con la certezza che la Russia non possa e non debba vincere“.
Dopo aver condannato il raid missilistico russo ai danni di un centro commerciale ucraino, a Kremanchuk (20 le vittime), definendolo “un nuovo crimine di guerra“, l’inquilino dell’Eliseo è passato subito a commentare l’imminente appuntamento con il vertice Nato: “Il Summit della Nato a Madrid è molto importante. In quell’occasione dobbiamo mostrare la nostra unità, il nostro sostegno all’Ucraina, la nostra fermezza. Nel corso del vertice di Madrid discuteremo di molte caso ma il messaggio che deve emerge è quello dell’unità. Dobbiamo essere determinati“.
Quindi è stata poi la volta del premier britannico, Boris Johnson, secondo cui “I leader dei Paesi del G7 hanno deciso di offrire all’Ucraina la resistenza strategica di cui ha bisogno per cercare di spostare l’equilibrio delle forze in campo“.
Dunque, ha assicurato il primo ministro inglese, “Questo è quello che Volodymir Zelenzy vuole che noi facciamo”. Già in un’altra intervista rilasciata a Sky News, Johnson ha affermato di non credere “che non arriveremo a questo , vale a dire a una guerra con la Russia” e “la Gran Bretagna si trova di fronte a un momento come il 1937“. Ad ogni modo, ha poi terminato, “I leader G7 lavorano con molto impegno per limitare il conflitto”.
Max