Alla vigilia dell’uscita del suo libro scandalistico The Room Where It Happened: A White House Memoir, l’ex consigliere per la Sicurezza Nazionale dall’aprile 2018 al settembre 2019, John Bolton, ha detto che voterà per Joe Biden alle presidenziali di novembre. “Nel 2016 votai per Trump e non per Hillary Clinton ma ora, avendo visto questo presidente da vicino, non posso farlo di nuovo. La mia preoccupazione è per il Paese, e lui non rappresenta la causa repubblicana che voglio sostenere”, ha raccontato Bolton al Daily Telegraph. “Trump non ha le competenze per essere presidente – ha proseguito – e gli americani devono saperlo”.
Intanto il giudice federale Royce Lamberth ha deciso che da domani il libro potrà essere venduto. La scorsa settimana la Casa Bianca aveva provato a bloccarne la vendita tramite un’ordinanza urgente presentata dal dipartimento di Giustizia al giudice federale. Le ragioni? Il libro conterrebbe informazioni top secret che Bolton non poteva pubblicare senza il controllo delle autorità. Troppo tardi. Il libro è già stato inviato ai media che ne hanno iniziato a diffondere le notizie più croccanti.
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Il libro, dunque, sarà pubblicato, ma il giudice Lamberth ha precisato che Bolton, nel caso in cui abbia divulgato notizie coperte dal segreto, potrà essere perseguito penalmente. Una mezza vittoria per Trump, che ha commentato così su Twitter: “Grande vittoria in tribunale contro Bolton. Ovviamente con il libro già in circolazione, questo giudice non avrebbe potuto fare nulla. Ma ha stabilito che Bolton ha violato la legge. A lui piace sganciare bombe sugli altri. Adesso sganceranno bombe su di lui”.
Nel libro Bolton ha scritto che Trump chiese aiuto al presidente cinese Xi Jinping per essere rieletto alle presidenziali di novembre. Secondo l’ex consigliere per la Sicurezza Nazionale, il tycoon supplicò il leader cinese di acquistare grandi quantità di prodotti agricoli statunitensi, un espediente cruciale per ottenere voti dalla sua base elettorale. In cambio erano promessi sconti sui dazi. In un’anticipazione del libro pubblicata dal Wall Street Journal, Trump spiegò a Xi “l’importanza degli agricoltori e dell’aumento degli acquisti cinesi di soia e grano nel risultato elettorale”.
Non solo Cina. Vengono svelate anche l’interferenza del presidente in inchieste penali federali contro aziende estere (come le aziende cinesi Zte e Huawei), per favorire i leader autoritari “che gli piacciono”, come il turco Recep Tayyip Erdoğan (nel caso degli aiuti alla banca turca Halkbank) e le pressioni fatte all’Ucraina affinché venisse aperta un’indagine su Hunter Biden, membro del consiglio di amministrazione di una società energetica ucraina e figlio di Joe Biden, rivale democratico.
Il tutto collegato al suo opportunismo elettorale. “Mi è difficile -dice Bolton – identificare una decisione di Trump durante la mia permanenza alla Casa Bianca che non sia stata dettata da calcoli per la rielezione”.
Mario Bonito