Joe Biden, l’ex vicepresidente di Barack Obama, ha stravinto le primarie in South Carolina, ottenendo il 48.4% delle preferenze. Sanders, il candidato favorito a livello nazionale, è arrivato secondo con il 19.9%. L’imprenditore Tom Steyer, che nello Stato aveva investito 22 milioni in spot televisivi e radiofonici per la campagna elettorale, è arrivato terzo con l’11.3%. Gli altri candidati non hanno raggiunto il 10%.
La vittoria di Biden era attesa nei sondaggi, ma il margine con cui è arrivata ha rilanciato l’ex vicepresidente nella corsa alla Casa Bianca. Dopo le batoste prese in Iowa, New Hampshire e Nevada, Biden ha beneficiato in South Carolina dell’appoggio della comunità afroamericana, che lo ha votato in massa (circa il 60%), dell’endorsement dell’influente deputato democratico Jym Clyburn e delle buone prove agli ultimi due dibattiti televisivi.
Grazie a questo risultato Biden ha ottenuto 39 delegati da portare alla convention democratica che si terrà a luglio, dove si deciderà il candidato democratico che sfiderà il presidente Donald Trump alle elezioni presidenziali di novembre. Il South Carolina metteva a disposizione 54 delegati. Una vittoria non significativa numericamente, ma importante a livello simbolico. Domani infatti è previsto l’attesissimo Super Tuesday, data in cui voteranno ben 14 Stati che mettono in palio il 32% dei delegati.
Bernie Sanders ha ottenuto 15 delegati. Una sconfitta che non intacca il suo ruolo di front runner del partito. Era difficile per lui vincere in questo Stato. Rispetto al 2016 (quando a sfidarsi nelle primarie erano lui e Hillary Clinton) è stato votato da un numero maggiore di afroamericani (circa il 17%). Un dato importante per poter battere Biden su scala nazionale.
Pete Buttigieg e Tom Steyer si sono ritirati dalle primarie del partito democratico. Buttigieg, l’ex sindaco di South Bend, in Indiana, da candidato sconosciuto era diventato l’outsider di queste primarie. Dopo il deludente risultato in South Carolina (8%) ha però deciso di ritirarsi. Non aveva più speranze di vittoria perché non gode dell’appoggio della comunità afroamericana, necessaria per ottenere la nomination.
Le senatrici Elizabeth Warren e Amy Klobuchar hanno preso il 7 e il 3%. Nonostante i risultati deludenti continuano la loro corsa. Probabilmente perché domani si vota nei loro Stati di casa: Massachusetts e Minnesota. Eventuali insuccessi metteranno la parola fine alle loro primarie.
Ad oggi Sanders è ancora in testa nella classifica dei delegati (60) da portare alla convention. Di poco sotto Biden, che con la vittoria di sabato riduce il margine di svantaggio e si ferma a 54. Buttigieg, ormai ritirato, 26. A seguire la Warren (8) e la Klobuchar (7).
Biden e Sanders. Queste primarie sembrano ormai una questione privata fra loro. Nel Super Tuesday di domani però scende in campo Michael Bloomberg. L’ex sindaco di New York potrebbe spostare gli equilibri sottraendo elettori al moderato Biden. Negli ultimi dibattiti non è apparso in gran forma, ma i sondaggi sono dalla sua parte.
Già da mercoledì si capirà se sarà una lotta a due o a tre.
Mario Bonito