Come abbiamo annunciato, ieri è uscito il Job Report negli Stati Uniti per il mese di luglio, ovvero il rapporto mensile sullo stato di salute del mercato del lavoro americano. Un documento importante che rivela come sta reagendo l’economia della più grande potenza mondiale alla pandemia da Covid-19.
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Disoccupazione in calo
I dati sono stati annunciati dal dipartimento del Lavoro di Washington D.C. e sono in linea, con qualche segnale incoraggiante, con le previsioni riportate ieri.
Nel mese scorso il numero di disoccupati è sceso di 1.8 milioni (non nel settore agricolo). Le stime si fermavano a 1.5 milioni. Il tasso di disoccupazione è sceso dello 0.9%: dall’11.1% al 10.2%. Il maggiore aumento dell’occupazione si è verificato nei settori dedicati al tempo libero e all’ospitalità, al governo, al commercio al dettaglio, professionale e servizi alle imprese, ad altri servizi e assistenza sanitaria. Segnali dunque positivi, anche se in netto calo rispetto alla ripresa di maggio e giugno (quando in totale erano stati creati circa 7.3 milioni posti di lavoro).
La crisi nel mercato del lavoro Usa
Nonostante i lievi miglioramenti, il coronavirus (e le necessarie misure adottate per contrastarlo) hanno provocato una crisi senza precedenti. Durante i mesi di lockdown, 22 milioni di statunitensi hanno perso il posto di lavoro. Il tasso di disoccupazione era schizzato al 14,7%, mai così alto dalla Grande crisi del 1929.
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Dato che, come abbiamo visto, è sceso in tre mesi di oltre il 4%. Non una ripresa economica “ruggente”, come auspicato dal presidente Donald Trump, ma un segnale che “le facili assunzioni fatte a maggio e giugno sono esaurite”, soprattutto a causa di una seconda ondata di contagi che ha colpito California, Florida e Texas, gli Stati più grandi, provocando nuove restrizioni e grande insicurezza.
Coronovairus, ultime notizie: Usa verso 5 milioni di contagi
Negli States, infatti, il virus continua a circolare rapidamente. Secondo gli ultimi conteggi della Johns Hopkins University, nelle ultime 24 ore i nuovi casi sfiorano le 60 mila unità, mentre il bilancio complessivo sta per superare quota 5 milioni. Cresce anche il numero dei morti, solo ieri altri 1.318 (161.097 in totale). Nonostante l’aumento dei contagi, Trump, in conferenza stampa, ha detto che la pandemia “sta scomparendo”. Gli Stati Uniti, però, continuano ad essere al primo posto nella triste classifica mondiale per gli effetti del coronavirus.
Mario Bonito