Lui che gli anni ’80, attraverso i suoi film, ha concorso a traghettarli nelle tendenze, non ha paura ad analizzarli rispetto ad oggi: “allora non si aveva paura di utilizzare il gergo comune che usa la gente per parlare. Oggi invece non si può più dire nulla. Appena usi una parola fuori posto ti chiamano i sindacati. Ma la comicità è scorretta, deve esserlo!”. Oggi per via dell’esasperante “voler rientrare a tutti i costi all’interno di un pensiero unico finisca per uccidere la commedia”.
E’ un fiume in piena Jerry Calà, ritirando il Premio alla Carrierache il ‘Terni Pop Film Fest’ gli ha conferito. Visto che, come dicevamo, pochi come lui possono parlare della commedia, ecco che l’ex Gatto del Vicolo dei Miracoli, parla sereno, senza remore: “Il politicamente corretto sta uccidendo la commedia – tiene a sottolineare – Al cinema non si può più dire nulla ormai… è una vera ipocrisia!“.
Calà spiega che con questi temi ha dovuto fare i conti, girando come regista ed attore ‘Odissea nell’ospizio’, pellicola che si accinge a terminare in questi giorni. Certo è, aggiunge, che anche la critica ha una sua responsabilità. ostinandosi “a cercare sempre un messaggio celato dietro la comicità”, elemento che inibisce e vincola gli attori, tuttavia, afferma, “L’unico che se ne frega è Checco Zalone. Che poi è anche quello che al botteghino incassa 60 milioni, mentre certo cinema italiano arriva a fare al massimo 300 mila euro!“.
Quindi, concludendo il suo intervento, e ringraziando Valerio Spera, direttore artistico della manifestazione filmica, Jerry si è congedato dal pubblico affermando: “Onore al merito per aver creato un festival del cinema popolare. È un genere che deve essere rivalutato. La gente va al cinema per rilassarsi e ha tutto il diritto anche di vedere una bella stronzata”.
Max