(Adnkronos) – Marcell Jacobs torna in pista a 6 mesi dall’oro olimpico nei 100 metri e vola nei 60 metri a Berlino. Il campione olimpico di Tokyo 2020 trionfa all’Istaf Indoor, nella capitale tedesca, con il crono di 6”51, a soli quattro centesimi dal record italiano dello scorso anno. In finale si vede il vero Jacobs, dopo una batteria da 6”57 in cui lo sprinter delle Fiamme Oro non era riuscito a risultare totalmente fluido, pagando anche un pizzico di tensione per il rientro in gara dopo sei mesi dai successi giappomeso.
In finale Jacobs cambia marcia, è reattivo in uscita dai blocchi, fila via decisamente più decontratto e firma un risultato di valore assoluto, la seconda prestazione in carriera, distanziando l’ivoriano Arthur Cissé (6”60) e il francese Jimmy Vicaut (6”61). Il crono lo porta per il momento in vetta alle liste europee stagionali della specialità e al quinto posto mondiale, quando manca ancora un mese e mezzo all’appuntamento clou della stagione al coperto, i Mondiali indoor di Belgrado (18-20 marzo).
“Se comincia così, non può che migliorare”, dice Jacobs. “L’obiettivo – spiega – era avvicinarsi il più possibile a 6”50, quindi è ‘abbastanza’ raggiunto. Ho fatto meglio del debutto della scorsa stagione, quando avevo corso in 6”55 su questa stessa pista. Peccato non essere riuscito ad avvertire buone sensazioni già in batteria. Sì, c’era un po’ di tensione, sei mesi sono tanti: era la mia prima gara da oro olimpico e lo speaker ha fatto una presentazione infinita. Per fortuna quelle sensazioni le ho ritrovate in finale, e ora bisogna continuare su questa strada”, prosegue Jacobs.
L’azzurro sarà impegnato venerdì prossimo a Lodz (Polonia), poi a Lievin (Francia) il 17 febbraio, quindi agli Assoluti indoor di Ancona il 27 febbraio. “Bisogna porsi obiettivi importanti, e il mio, per questa stagione indoor, è il record europeo (6.42, ndr). Voglio essere al massimo della forma quando conta di più, cioè a Belgrado, ai Mondiali indoor. In ogni gara cercherò di onorare i titoli olimpici che mi sono guadagnato. È un vero onore”, conclude Jacobs.