Dellincidenza di rischio per la salute legato a un eccessivo del telefono cellulare se ne parla da anni ma., di fatto, poco si è concluso in termini pratici. Ora però una sentenza rischia di rimettere tutto in discussione, creando un precedente di notvole portata: “Per laprima volta al mondo una sentenza di primo grado ha riconosciuto un nesso causale tra l’uso prolungato del cellulare e il tumore al cervello”. Lo ha sentenziato il giudice Luca Fadda del tribunale di Ivrea, riferiscono gli avvocati torinesi Renato Ambrosio e Stefano Bertone, che hanno portato avanti con la vicenda un dipendente 57enne il quale, manager di unimportante azienda italiana, proprio in virtù del suo ruolo era costretto suo malgrado a dover usare il telefonino senza precauzioni per più di tre ore al giorno. Un uso lungo 15 anni fino a quando, a seguito di fastidiosi sintomi allorecchio, nel 2010 gli venne diagnosticato nel 2010 un tumore benigno ma invalidante. Di conseguenza, la sentenza del Tribunale di Ivrea ha condannato l’Inail a corrispondere al lavoratoreuna rendita vitalizia da malattia professionale.
M.