Ieri il governo, dopo esser stato ‘allertato’ dalle autorità sanitarie europee e nazionali circa la recrudescenza di contagi dettati dalla variante Omicron 5, come è ormai noto ha introdotto l’obbligatorietà della seconda dose booster (praticamente la IV dose), del vaccino anti-Covid, rivolto sia atutti gli over 60 ed ai fragili di ogni età.
IV dose, la Gismondo: “L’immunità naturale sarà sempre superiore a quella conferita da vaccini vecchi”
Una ‘corsa ai ripari’ che non è affatto condivisa dalla nota direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano Maria Rita Gismondo, la quale ha affermato che “Se contro Covid-19 l’immunità di gregge resterà o meno un’utopia, non è possibile prevederlo adesso, perché dipenderà dalle mutazioni future del virus. E comunque l’immunità naturale sarà sempre superiore a quella conferita da vaccini vecchi”.
IV dose, la Gismondo: “Le pandemie sono finite quando il virus si è diffuso, si è creata un’immunità che ha coperto la maggior parte della popolazione”
Come ha infatti spiegato ancora una volta l’esperta, “Questo virus è tutto ancora da scoprire nelle evoluzioni che avrà. Però noi possiamo sempre guardare a quella che è stata la storia delle pandemie, che sono finite solo quando il virus si è diffuso, si è creata un’immunità e la maggior parte della popolazione si è trovata protetta“.
IV dose, la Gismondo: “Credo possiamo aspettarci che la popolazione rimanga immune e che la pandemia possa finire”
Dunque secondo la direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano, la speranza generale risiede proprio nella ciclicità della storia rispetto alle pandemie: “Io credo che in questa fase in cui Sars-CoV-2 si sta diffondendo così significativamente, possiamo aspettarci che la popolazione rimanga immune e che la pandemia possa finire. Ripeto, è un pensiero di esperto che si fonda su quelle che sono le conoscenze e su quella che è la storia delle pandemie. Se poi questo virus si comporterà diversamente – conclude quindi la microbiologa – certamente non lo posso prevedere”
Max