L’Italicum passa con quasi ottanta voti di scarto la prima prova in Aula alla Camera. Montecitorio ha respinto, infatti, con un duplice voto segreto, altrettante pregiudiziali presentate da Fi e le altre opposizioni. I no sulle pregiudiziali di costituzionalità sono stati 384 e i sì 209. Bocciate anche le pregiudiziali di merito con 385 no e 208 sì. No anche alla questione sospensiva votata a scrutinio palese e bocciata con un minore scarto: i voti a favore sono stati 206, 369 quelli contrari, 1 deputato si è astenuto. Il governo non ha posto la fiducia con una scelta che si presenta come una prova di forza e una sfida alle stesse opposizioni. E’ probabile, invece, l’uso della fiducia nell’esame degli emendamenti.Fiducia che è stata autorizzata da un Cdm lampo convocato poco dopo il voto sulle pregiudiziali. Una “legge che fa schifo, pessima che allontana ancor più i cittadini dalla libera scelta”, Matteo Salvini bolla così l’Italicum. “E’ folle – ha affermato ancora il leader del Carroccio oggi a Strasburgo – che con tutto quello che succede in Italia e nel mondo Renzi occupi il Parlamento con la legge elettorale”. “Dovrebbe occuparlo – ha continuato – con dibattiti sull’economia e sull’occupazione: Renzi è finito”. La stragrande maggioranza dei deputati della minoranza Pd ha votato oggi a favore della riforma, ma intanto ieri la minoranza Dem ha dovuto subire una ulteriore sfida da Renzi, che l’ha accusata di voler frenare le riforme, parole respinte da Gianni Cuperlo come “offensive” e “false”. L’accordo con le minoranze del Pd è che esse votino assieme alla maggioranza contro tali pregiudiziali, che bloccherebbero il prosieguo dell’esame. Cosa che non è l’obiettivo della sinistra del Pd, che vuole invece modificare il ddl. La decisione di non ricorrere alla fiducia è una prova di forza da parte del governo rafforzato dalla bocciatura delle pregiudiziali.