ITALICUM – MONTA LA PROTESTA E SI PREANNUNCIANO RICORSI, RENZI LA DECANTA DA LIMA. ANCHE IL M5S SUL PIEDE DI GUERRA

“Il mio governo è il governo numero 63 in 70 anni di storia repubblicana. Abbiamo fatto la riforma della legge elettorale e stiamo concludendo le riforme costituzionali proprio per dare più stabilità, certezza e regole più efficaci”, ricorda Renzi (unitamente ai successi della lotta all’evasione), addirittura da Lima in vista della probabile ondata di ricorsi che si preannuncia contro l’Italicum. La nuova, contestatissima legge elettorale per la Camera (in vigore dal luglio 2016), trova tra i suoi più acerrimi detrattori il Coordinamento democrazia costituzionale, un movimento che riunisce associazioni e singoli, nato con il fine “di difendere e valorizzare i principi della democrazia della nostra Costituzione nata dalla Resistenza”. Coordinata dall’avvocato Felice Besostri, l’iniziativa giudiziaria – alla quale possono aderire tutti –  mira a sancire l’ incostituzionalità del sistema di voto. “Destinatari dei ricorsi i 26 distretti di Corti d’Appello, ma anche singoli Tribunali civili – spiega Besostri – sono 5 i punti di criticità che presenta l’Italicum: delegittima la Corte costituzionale; ogni premio di maggioranza espresso in una percentuale minima di seggi, anche se prevede una soglia, non supera la contraddizione fondamentale che è tanto più consistente quanto minore è il consenso elettorale della lista beneficiaria”.  Nel mirino anche la distribuzione del premio nelle circoscrizioni, frutto di un algoritmo influenzato dal numero dell’elettorato  (e quindi dal numero di voti) per quelle liste sotto soglia nei collegi e nelle circoscrizioni. Il ballottaggio inoltre, rappresenta un modo di aggirare la necessità di una soglia minima per l’attribuzione del premio. Infine le minoranze linguistiche eleggono i loro rappresentanti al primo turno, ma contano ai fini del premio di maggioranza e partecipano al secondo turno, mentre gli italiani all’estero no. Ma a ricorrere contro l’Italicum (e c’è da giurarci che ne farà un formidabile cavallo di battaglia), e a guastare i sonno di Renzi, anche il M5S: “e lo farà in tutte le 26 sedi di tribunale d’appello presenti in Italia”, precisa ‘l’uomo riforme’ del M5S Danilo Toninelli, che sottlinea come il suo Movimento rappresenti “l’unica forza politica che ha sempre seguito e dato appoggio al ’Coordinamento democrazia costituzionale’”, ovvero l’organismo che sta promuovendo i ricorsi in appello contro la legge elettorale. “Poiché trattasi di un’iniziativa civica e democratica, evitiamo di politicizzarla, facciamo in modo che non porti bandiere. Noi abbiamo combattuto da parlamentari dentro il Parlamento contro l’Italicum, ora da portavoce dei cittadini lo faremo fuori, presso le sedi giudiziarie. E questo avverrà in tutte le sedi di Corte d’appello italiane, tramite gli studi legali che gravitano attorno a questo Coordinamento. Ricorreremo contro l’Italicum come già fatto contro il Porcellum. Ma invece di impiegare 8 anni per abbatterlo, ora vogliamo impiegarne non più di 2″. E se qualcuno fa notare che l’Italicum finirebbe per agevolare anche il M5S, Toninelli non le manda a dire:”ma certo non agevola la democrazia: non ci frega nulla se finisce per agevolare noi. Quel che conta è spazzarlo via”.

Max