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Italia, Tajani conferma il sostegno all’Ucraina

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha ribadito che l’Italia continuerà a sostenere l’Ucraina nella sua difesa contro l’aggressione russa, includendo l’invio di armi come parte del supporto. Durante un’intervista a “Il Foglio”, Tajani ha spiegato che il sostegno all’Ucraina è fondamentale per la protezione delle democrazie europee. Il governo italiano ha posto una condizione chiara sull’uso delle armi fornite: devono essere impiegate solo per difendere il territorio ucraino e non per attaccare la Russia, inclusa la capitale Mosca. Questo approccio mira a garantire che l’assistenza non si traduca in un’escalation del conflitto con Mosca.

Tajani ha sottolineato che l’Italia ha scelto di inviare armi per difendere l’Ucraina, ma ha specificato che non tutti i paesi europei condividono questa posizione. L’Ungheria, per esempio, ha scelto di non inviare armamenti, adottando una posizione più neutrale. Al contrario, l’Italia ritiene fondamentale aiutare l’Ucraina a proteggersi, ma sempre nel rispetto dei confini territoriali. Secondo il ministro, il supporto militare all’Ucraina serve a difendere i valori democratici non solo del paese, ma anche di tutta l’Europa. Questa posizione riafferma l’impegno dell’Italia nella salvaguardia della pace e della stabilità nel continente.

Tajani ha chiarito inoltre che il governo italiano non intende trasformare l’aiuto all’Ucraina in un pretesto per una guerra aperta contro la Russia. Il principio alla base del supporto è di difesa, non di aggressione. Armi e attrezzature vengono fornite per proteggere il territorio ucraino, ma l’Italia non desidera una spirale di conflitto che coinvolga altri paesi o porti a una guerra più ampia con Mosca. Questo equilibrio tra supporto militare e diplomazia è al centro della strategia italiana.

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Oltre alla necessità di armare chi si difende, Tajani ha ribadito l’importanza di mantenere aperto il dialogo con tutte le parti coinvolte nel conflitto. “Non siamo pacifisti ipocriti”, ha dichiarato il ministro, sottolineando che per preservare la pace non basta esporre bandiere bianche. Tuttavia, mantenere aperti i canali diplomatici è essenziale per trovare una soluzione pacifica a lungo termine. L’Italia crede fermamente che un dialogo aperto sia indispensabile per fermare il conflitto e che, contemporaneamente, sia necessario fornire all’Ucraina gli strumenti per difendersi.

Il ministro ha inoltre menzionato la possibilità di una conferenza di pace che potrebbe svolgersi in Arabia Saudita nei prossimi mesi. Questo evento rappresenterebbe una svolta significativa, con la partecipazione non solo dei paesi occidentali, ma anche di attori come la Russia e la Cina. Una simile conferenza offrirebbe un’opportunità cruciale per cercare una soluzione diplomatica al conflitto, integrando nel processo tutti i principali protagonisti geopolitici.

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Tajani ha anche discusso il recente rimpasto del governo ucraino, spiegando che si tratta di un evento previsto e non di una situazione straordinaria. Il presidente Volodymyr Zelensky aveva già annunciato prima dell’estate l’intenzione di ristrutturare il governo, il che rende questa mossa parte di un piano di lungo termine. Tajani ha affermato che questo cambiamento non rappresenta un motivo di preoccupazione, ma fa parte delle normali dinamiche politiche interne del paese, specialmente in un periodo di conflitto.

In merito alle prospettive per il futuro, Tajani ha ribadito la speranza che nei prossimi mesi si possano creare le condizioni per un passo importante verso la fine delle ostilità in Ucraina. La conferenza di pace prevista in Arabia Saudita potrebbe rappresentare un punto di svolta per il conflitto, riunendo attorno a un tavolo non solo i paesi occidentali, ma anche potenze globali come la Russia e la Cina. La partecipazione di tutti gli attori principali sarà fondamentale per raggiungere un accordo duraturo che ponga fine al conflitto.

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