Quelle facce lì spiegano tutto. Sono lacrime e sorrisi, ansie spazzate via, dolci sogni che affiorano. Si vedono nelle strade e nelle piazze d’Italia prese d’assalto dopo il rigore di Jorginho. Perché l’Italia è in finale a Euro 2020 e allora è giusto festeggiare, per scrollarsi di dosso un anno di ingiustizie. Quelle stesse facce le abbiamo viste in campo, stravolte dalla fatica e abbracciate prima dei rigori.
Poi trasformate in maschere di gioia quando l’ultimo penalty ha detto che la storia può essere ancora azzurra. Manca l’ultimo gradino, ancora a Wembley, contro una tra Danimarca e Inghilterra. Ma intanto è giusto festeggiate. Il ct Mancini dà il via alle danze, sulle note di Raffaella Carrà: “Se siamo arrivati a questo punto i meriti non sono miei ma dei ragazzi che hanno creduto a tutto questo. Però non è ancora finita, c’è un lavoro da finire. Dobbiamo recuperare le forze che sono rimaste e giocarci la finale”.
Ha spiegato il c.t.: “Partita durissima, la Spagna è una grande squadra, gioca benissimo ed è maestra nel palleggio. Noi abbiamo fatto una buona gara ma non come al solito, sapevamo però che sarebbe stata durissima. Sì, all’inizio sì – dice il c.t. – ma poi abbiamo trovato le coordinate giuste e non abbiamo rischiato particolarmente. Ma non abbiamo vinto all’italiana. Le squadre di calcio attaccano e difendono, non possiamo solo attaccare, e comunque abbiamo avuto le nostre occasioni per fare gol. È stata una partita molto aperta”.
A parlare, ai microfoni di Sky Sport, è l’altro eroe della serata: Gigio Donnarumma. Che ha panto quando la lotteria ha detto Italia: “Mi sono emozionato perché sappiamo da dove siamo partiti, so da dove sono partito io, in quell’istante ho pensato a tutto. Ho pensato che siamo in finale. Siamo partiti dal basso ma siamo riusciti ad arrivare fin qui. Le emozioni? Non si possono descrivere, è incredibile, mi voglio godere il momento con i miei compagni – ha continuato Donnarumma – Dedichiamo la vittoria a Spinazzola. Cosa mi ha detto Sirigu? Sono cose nostre, abbiamo un grande rapporto”.