Italia e bus scoperto, cartellino giallo: “Contagi aumenteranno”

Cartellino giallo per la festa della Nazionale campione d’Europa. La sfilata dell’Italia sul bus scoperto, dopo il trionfo a Euro 2020, è stata accompagnata da un mare di tifosi nel centro di Roma. Immagini che hanno impressionato virologi, epidemiologi e infettivologi che hanno visto nei maxiassembramenti un assist -per rimanere in campo calcistico- alla variante Delta e alla ripresa del contagio da coronavirus.  

“Non volevo dirlo, ma sinceramente a guardarla da fuori l’Italia di questa estate 2021 sembra una gabbia di matti. Fino a ieri una persona doveva mettersi la mascherina, pena multe severissime, se andava da sola a passeggio per un parco o in un bosco a cercare funghi. Con le vittorie dell’Italia ai Campionati Europei di Calcio si vedono assembramenti da migliaia di persone quasi tutte senza mascherina che urlano e si abbracciano appiccicate per ore, il tutto sotto il naso, se non con la benedizione, delle autorità ufficiali”, osserva il virologo Guido Silvestri, docente negli Usa alla Emory University di Atlanta. 

“Un casino inumano che si poteva evitare”, è il tackle verbale del il virologo Francesco Menichetti, primario di Malattie infettive all’ospedale di Pisa. “Prima sono andati dal presidente che già era andato a più di 80 anni, a rischio personale, nella tana del lupo di Wembley – ricorda Menichetti, confidando che ‘io al posto suo non ci sarei andato nemmeno pagato a peso d’oro’ – poi non contenti sono andati da Draghi e poi hanno fatto la sfilata con il pullman. Insomma, io dico – conclude il virologo con tono sconfortato – che si poteva evitare”. 

“E’ stata un’inutile e voluttuaria modalità di assembramento che poteva essere evitato”, è la formula che usa il virologo Fabrizio Pregliasco, docente all’università Statale di Milano. “Sicuramente – dice l’esperto all’Adnkronos Salute – anche questo episodio aiuta il virus”. 

A gamba testa Walter Ricciardi. “Ci saranno conseguenze in termini di aumenti di casi di Covid. Speriamo che non siano particolarmente drammatiche”, dice all’Adnkronos Salute il consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza. “Di fatto – sottolinea – quello che è successo è che migliaia di persone si sono assembrate non portando la mascherina, ma speriamo che non siano conseguenze particolarmente gravose”. 

“Con i festeggiamenti per gli Europei siamo andati un po’ oltre. Potevamo anche festeggiare, però bastava mettere la mascherina come abbiamo detto sempre e come il ministro Speranza ha ripetuto tutti i giorni. Almeno la mascherina andava messa. Non l’abbiamo fatto e vediamo adesso quanto dobbiamo pagare in termini di infezione”, evidenzia all’Adnkronos Salute Massimo Ciccozzi, docente di Statistica medica ed epidemiologia all’Università Campus BioMedico di Roma. “L’impatto lo sapremo tra una decina di giorni. Probabilmente qualcosa vedremo aumentare – prevede Ciccozzi – Speriamo poco, perché stavamo andando molto bene. Io spero di vedere pochi casi e un’incidenza che non sia alta, perché in questo modo perderemo il tracciamento. Insomma, davvero spero che non abbiamo guastato tutto per uno o 2 giorni di festa”. 

Tendente al rosso il colore del cartellino virtualmente sventurato da Silvio Garattini. Le immagini “mi hanno fatto una pessima impressione. E’ stato un grave errore permettere che il pullman degli atleti circolasse per Roma. E’ stata bella la vittoria della nazionale, ma non erano assolutamente necessari gli assembramenti, inutili e dannosi in questa fase di pandemia”, dice il farmacologo, fondatore e presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs. 

Attende i dati il professore Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’ospedale San Raffaele di Milano e docente all’università Vita-Salute. “La settimana prossima potremo avere un primo responso sull’eventuale impatto degli assembramenti che abbiamo visto in occasione degli Europei. Spero proprio che non si arrivi alle 30mila infezioni al giorno ipotizzate. Sono previsioni che sicuramente hanno un fondamento, ma anche in passato lo si diceva del post vittoria dell’Inter e assembramenti in piazza Duomo a Milano, e l’impatto fu per fortuna poco o niente”, afferma.
 

Si schiera nell’altra metà campo Matteo Bassetti. “Basta con le polemiche sui festeggiamenti per la vittoria dell’Italia agli Europei. Si sarebbe potuto organizzarli in sicurezza con il Green pass, ma non credo che ci sarà un picco dei casi. C’è già un incremento dei contagi dovuto ad altri fattori. Ma oggi dobbiamo guardare altri indicatori, le ospedalizzazioni e i ricoveri in terapia intensiva”, dice il direttore dellla Clinica Malattie infettive dell’ospedale Policlinico San Martino di Genova. “Se anche ci sarà un aumento dei casi legato ai caroselli post finale della Nazionale – precisa Bassetti – non deve preoccuparci. E poi finiamola di dare addosso agli italiani perché hanno festeggiato. Secondo me farlo a Roma è stato un bel segnale di ritorno alla normalità”. “Purtroppo – osserva – un po’ di aumento di contagi già li avevamo visti. Il livello di contagio, oggi, è come quello che avevamo nel luglio dello scorso anno. Vedremo che effetti avremo dagli assembramenti di questi giorni”.