Roma, 27 Gennaio. Il buon cibo e l’alimentazione corretta sono due fattori fondamentali nella vita dell’uomo: il cibo può regolare funzioni e problematiche del nostro corpo, può aiutarci a diminuire stress, cattiva gestione della vita, depressione, può risolvere problematiche che ci mettono a disagio, a partire dai capelli, dalla pelle fino ad arrivare alla digestione e le funzioni interne. Il cibo può essere motivo di gioia, o di depressione. Possiamo arrivare a disprezzare il cibo e a non volerne più, fino ad arrivare a casi estremi come l’anoressia o al contrario la bulimia. Si mangia quando c’è da festeggiare, quando si è tristi, quando si è annoiati. Ma il problema del ventunesimo secolo non è più quanto mangiare ma bensì cosa mangiare. Aldilà della quantità infatti, una dieta sana ed equilibrata ma comunque consistente non implica per forza una situazione di sovrappeso nel nostro corpo, al contrario, accompagnata da regolare attività fisica può portare addirittura benefici. Per questo, visti gli ultimi dati statistici degli italiani, si dovrebbe proprio ripartire dall’educazione alimentare. I dati raccolti identificano in circa centomila individui i nuovi obesi in Italia ogni anno, e quasi duecentomila le persone in sovrappeso, fino ad arrivare ad un totale di circa 27 milioni di italiani complessivi – poco meno del 60% della fascia adulta-. Questi dati sono stati raccolti nel documento “Il burden of disease dell’obesità in Italia”, realizzato da Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO) Foundation e illustrato oggi alla stampa in un incontro promosso da Novo Nordisk per presentare il nuovo farmaco a base del principio attivo liraglutide, che favorisce la perdita di peso. Oltre ad aggravare la situazione psico-fisica dell’uomo, l’obesità costa circa nove miliardi di euro annui allo stato, inserendo i costi sanitari, il calo di produttività, l’assenteismo e la mortalità precoce. “Sovrappeso e obesità sono in continua crescita nel nostro Paese”, spiega Antonio Nicolucci, Presidente Center for Outcomes Research and Clinical Epidemiology (CORE) e coordinatore del Board sul Burden of disease dell’obesità di IBDO Foundation. “Secondo ISTAT fra il 2001 e il 2010 sono cresciuti di circa due milioni gli Italiani in sovrappeso e di oltre un milione quelli francamente obesi. Cio’ significa, appunto, che ogni anno in Italia diventano obese oltre 100mila persone.” Queste le parole del presidente riguardo la situazione di disagio e squilibrio alimentare sempre più in crescita e si aggrega Antonio Caretto –Presidente ADI-Associazione Italiana di Dietetica e nutrizione clinica- “La questione è seria, perchè nonostante nel comune sentire si tenda a considerare l’eccesso di peso, e persino l’obesità, ancora come condizione estetica, l’obesità è una vera e propria malattia”. I dati rilevati sono molto gravi considerando anche le conseguenze che l’obesità genera all’interno del corpo umano. I soggetti colpiti sono ogni giorno costretti a combattere contro il diabete, malattie cardiovascolari, e di alcune forme di tumore oltre a ridurre benessere psicologico, la diminuizione delle capacità: secondo i dati del 2013 circa 1 obeso su 3 non riesce a chinarsi o a salire una rampa di scale, 1 su 5 percorre con difficoltà 200 metri e via via sino a non essere in grado di fare il bagno o alzarsi dal letto, vestirsi, sollevarsi da una sedia.