Il nuovo look azzurro degli aerei della nuova compagnia aerea Ita Airways non convince. “I colori sono colori e gli aerei sono aerei” dice all’Adnkronos la stilista milanese Lella Curiel. “Per la nuova linea di bandiera forse avrei mantenuto il bianco con il logo sulla coda. Ma l’eleganza e il gusto estetico sembrano non appartenere alla nostra epoca. Non esprimo altri giudizi al momento. Semplicemente, affacciata alla finestra, aspetto il decollo…”.
“Spero che la nuova compagnia di bandiera possa rappresentare il made in Italy nel mondo come in passato era accaduto per Alitalia” auspica parlando con l’Adnkronos lo stilista Renato Balestra “ma l’azzurro degli aerei è un passo falso, lo trovo esagerato. Fa un po’ principe delle fiabe”.
Lo stilista, che nel 1991 firmò le divise e gli abiti per hostess, steward e piloti di Alitalia, ha aggiunto: “In fondo anche una compagnia di bandiera è un biglietto da visita, l’immagine di un Paese. Ma un aereo non può trasformarsi in una guida turistica o in un libro illustrato con le icone stilizzate ispirate al patrimonio. Non lo trovo elegante”. “Al momento – ha continuato Balestra – il mio è un pollice verso. Spero di ricredermi. Ma gli anni d’oro di Alitalia con il suo stile, la sua classe non ritorneranno”.
“Bene uniformare l’immagine dell’Italia con un azzurro nazionale. Trovo poco elegante però il logo oro, un po’ kitsch, amatissimo dalle compagnie aeree del mondo arabo. Avrei preferito un argento brunito. Sicuramente più elegante”. È quanto ha dichiarato all’Adnkronos, commentando il look della nuova compagnia di bandiera, Stefano Dominella, presidente di Unindustria settore moda e presidente onorario della maison Gattinoni, che in passato ha vestito le hostess delle compagnie Emirates e Mistral Air. “Trovo inutili – ha aggiunto Dominella – anche le icone stilizzate ispirate al nostro patrimonio. L’Italia non ne ha bisogno. Un aereo non è un ufficio del turismo”, ha concluso.