Israele, offensiva totale contro Hamas: la strategia per Gaza

(Adnkronos) –

Israele ha il diritto di rispondere all’attacco di Hamas e di avviare l'”offensiva totale” nella Striscia di Gaza
. L’operazione prende forma e ottiene il sostanziale via libera di Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, che nel messaggio dalla Casa Bianca scandisce: “Siamo con Israele, siamo con Israele”. Mentre atterra il primo aereo con munizioni fornite da Washington, i numeri delle vittime tra l’attacco e la reazione sono impressionanti:
almeno 1.200 morti provocati da Hamas, più di 900 le persone che hanno perso la vita a Gaza sinora

Le forze armate israeliane, dopo la mobilitazione di 300mila riservisti, si preparano all’offensiva contro la Striscia dopo aver neutralizzato i terroristi sul proprio territorio: sarebbero 1500 i miliziani uccisi e ora, con la neutralizzazione dell’allarme interno, si passa alla fase successiva. Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, citato dall’emittente Channel 12, ha spiegato di aver ”allentato tutte le restrizioni e abbiamo ripreso il controllo dell’area”. 

Gallant aggiunge che verrà “cambiata la realtà” della Striscia di Gaza, dove si vedrà “il prezzo che sarà pagato”

 per i crimini commessi da Hamas contro la popolazione israeliana. ”Hamas voleva un cambiamento a Gaza” e questa ”cambierà di 180 gradi rispetto a quanto pensava. Hamas si pentirà, Gaza non tornerà più quella di prima. Chiunque venga a decapitare, uccidere donne, sopravvissuti all’Olocausto, lo elimineremo con tutte le nostre forze e senza compromessi”, ha concluso Gallant in una giornata in cui Hamas ha bersagliato Ashkelon con centinaia di razzi dalla Striscia. Da Nord, Israele ha dovuto fare i conti con i raid di Hezbollah. In serata, razzi anche dal territorio della Siria. 

La campagna di Gaza, secondo il Times of Israel,
potrebbe durare mesi
, in base alle informazioni fornite da una fonte egiziana. Israele avrebbe rifiutato la proposta dell’Egitto, che si è proposto per provare a mediare e favorire una de-escalation. 

In un dedalo come Gaza, le strategie di Israele andrebbero adeguate ad un ambiente diverso. Le Idf, le forze armate israeliane, sono abituate a muoversi rapidamente e controllare più territorio possibile evitando lo scontro strada per strada e casa per casa. A Gaza, invece, si prospetta proprio questo scenario. Hamas, d’altra parte, all’interno della Striscia sarebbe solo uno dei nemici. Sono presenti altre formazioni, a cominciare dalla jihad islamica, che non hanno risorse e armi paragonabili a quelle di Hamas ma possono opporre una resistenza rilevante. 

L’attacco condotto sabato da Hamas, inoltre, dimostra che i nemici di Israele hanno un livello di preparazione forse mai raggiunto. Lo scontro nel ristretto territorio di Gaza, dove sono tenuti in ostaggio tra i 100 e i 200 israeliani, rischia di provocare un elevatissimo numero di vittime, con i civili inevitabilmente coinvolti in caso di perdurante chiusura del valico con l’Egitto. 

Israele incassa il sostanziale via libera all’operazione contro Gaza nella telefonata tra il premier Benjamin Netanyahu e il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che prende la parola per un messaggio dalla Casa Bianca, annunciando la morte accertata di 14 cittadini Usa. Altri 20 sono dispersi. “Come ogni nazione nel mondo, Israele ha il diritto di rispondere. Senza dubbio, ha il dovere di rispondere a questi attacchi feroci”, dice il presidente americano, paragonando l’attacco di Hamas “ai peggiori atti dello Stato Islamico. Noi stiamo con Israele, noi stiamo con Israele”. 

“Non abbiamo mai visto tanta ferocia nella storia di questo stato” o dai “tempi dell’Olocausto”, le parole del premier israeliano Benyamin Netanyahu nella sua telefonata con Biden, secondo quanto riferisce Times of Israel. “Hanno preso decine di bambini, li hanno legati, bruciati e giustiziati. Hanno decapitato soldati”, dice Netanyahu, paragonando poi il massacro di ragazzi al rave nel deserto con il massacro nazista di Babyn Yar in Ucraina. “Sono peggio dell’Isis e vanno trattati di conseguenza”, aggiunge, d’accordo con Biden. 

Gli Stati Uniti, secondo Biden, assicureranno che Israele abbia “tutti gli strumenti necessari” per difendersi da Hamas. “Quando il Congresso siederà, chiederemo di intraprendere azioni urgenti per finanziare le necessità di sicurezza nazionale dei nostri partner chiave”, dice Biden. “Qui non si tratta di un partito o di una politica, si tratta della sicurezza del nostro mondo, della sicurezza degli Stati Uniti d’America”, sottolinea. 

Gli Stati Uniti hanno “aumentato la nostra posizione di forza militare nella regione per rafforzare la deterrenza
. Il dipartimento della Difesa ha inviato la portaerei Gerald Ford nel Mediterraneo orientale e aumentato la nostra presenza di aerei caccia. E siamo pronti a inviare altri asset se necessario”, aggiunge, avvertendo forze ostili a non approfittare della situazione in Israele:
messaggio destinato a Iran e Hezbollah.
 

Giovedì 12 ottobre il segretario di Stato americano Antony Blinken si recherà in Israele per discutere “direttamente con i nostri partner israeliani a proposito della situazione sul terreno” e di come gli Stati Uniti possono continuare a sostenere Israele, dice il portavoce del Dipartimento di stato, Matthew Miller, citato dalla Cnn. 

Le agenzie americane d’intelligence non avevano avuto alcuna indicazione di un possibile attacco di Hamas contro Israele. “Non abbiamo visto nulla che suggerisse un attacco di questo tipo in preparazione, non più di quanto abbiano visto gli israeliani”, dice il consigliere per la Sicurezza Nazionale, Jake Sullivan. 

L’Iran, secondo Sullivan, è “complice, in senso lato”, nell’attacco di Hamas a Israele. “L’Iran ha fornito la maggior parte dei finanziamenti all’ala militare di Hamas, ha fornito formazione, ha fornito capacità, ha fornito sostegno. L’Iran era a conoscenza di questo attacco in anticipo? Ha contribuito a pianificare o dirigere questo attacco? In questo momento non ne abbiamo conferma”.