(Adnkronos) – Gli ostaggi israeliani a Gaza non torneranno a casa attraverso la forza militare. E’ l’avvertimento rilanciato in un audio dal portavoce delle Brigate al Qassam, braccio armato di Hamas. “Diciamo agli israeliani che Netanyahu, Gallant e altri nel gabinetto di guerra non possono riportare i loro prigionieri senza negoziati. L’ultima uccisione di un prigioniero che hanno cercato di riprendersi con la forza lo dimostra”, ha detto Abu Ubaida.
Lo stesso portavoce ha poi rivendicato che in dieci giorni i combattenti da Beit Hanoun a Khan Younis “sono riusciti a distruggere parzialmente e totalmente più di 180 veicoli militari Apc, carri armati e bulldozer. I nostri combattenti hanno condotto operazioni che includevano l’attacco ai soldati a piedi e hanno effettuato decine di attacchi di cecchini”.
Dal canto suo l’Idf parla di “segni di cedimento da parte di Hamas” nella Striscia di Gaza, mentre continua l’offensiva nella parte sud. Secondo Forze di difesa israeliane “il livello di danni e distruzione crea problemi di comando e controllo ad Hamas, ci sono aree nella Striscia di Gaza che Hamas non controlla più militarmente”. E ha quindi riferito che finora sono stati uccisi 7mila operativi – tra cui la metà dei comandanti dei 24 battaglioni del gruppo terroristico – e colpiti 22mila obiettivi le fonti che aggiungono: “Nonostante i risultati, non siamo vicini alla fine dei combattimenti: continuiamo a operare con grande intensità e lavoriamo per smantellare interi battaglioni di Hamas”.
La radio di Tsahal riferisce di decine di miliziani di Hamas che si sono arresi alle forze Israeliane dopo aver perso ogni contatto con la leadership dell’organizzazione nella Striscia di Gaza che “ha smesso di esercitare funzioni di comando e controllo”. Le forze israeliane hanno “identificato cambiamenti nel comportamento dei vertici di Hamas”, ora nascosti a Khan Yunis, città del sud assediata dai militari israeliani, che hanno scelto di concentrarsi sulla loro sicurezza personale piuttosto che continuare impartire istruzioni. L’Institute for the Study of War ha precisato che sette battaglioni di Hamas si sono già arresti e altri sei “sono prossimi al collasso”.
L’Idf ha anche riferito di 30mila combattenti tra le fila di Hamas a Gaza, prima che iniziasse il conflitto dopo il terribile attacco in Israele del 7 ottobre. I combattenti – hanno spiegato alla Cnn le forze israeliane – erano divisi in cinque brigate, 24 battaglioni e circa 140 compagnie. Ogni unità in grado di attaccare con missili anticarro, cecchini, razzi e colpi di mortaio. Sabato scorso il consigliere per la Sicurezza nazionale israeliano, Tzachi Hanegbi, ha detto di ritenere che almeno settemila delle migliaia di persone rimaste uccise a Gaza dal 7 ottobre fossero “terroristi”.