(Adnkronos) –
Più aiuti alla popolazione di Gaza in cambio dei farmaci per gli ostaggi che Hamas tiene prigionieri dal 7 ottobre. Israele aumenterà l’ingresso di aiuti umanitari a Gaza nell’ambito dell’accordo che il Qatar ha raggiunto con Hamas per far arrivare medicine alle persone rapite 3 mesi fa e condotte nella Striscia. L’accordo negoziato con il Qatar è stato annunciato dall’ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ha ‘schierato’ al tavolo il capo del Mossad, David Barnea, nei colloqui con Doha.
L’intesa “permetterà l’arrivo di medicine per gli ostaggi trattenuti dall’organizzazione terrorista Hamas a Gaza”, riferisce il comunicato, precisando che i medicinali verranno dati agli ostaggi “nei prossimi giorni”. L’intesa è separata dai più ampi negoziati per la liberazione degli ostaggi, afferma l’ufficio del premier. Il dialogo è stato complesso perché Hamas temeva che l’intesa potesse svelare dove sono tenuti prigionieri gli ostaggi. Solo forti pressioni del Qatar hanno sbloccato la trattativa.
La lista delle medicine che verranno inviate comprende farmaci definiti salvavita dai medici curanti degli ostaggi. Si ritiene vi siano farmaci per malattie croniche, problemi cardiaci, asma e pressione alta. Al momento 132 persone rapite il 7 ottobre sono ancora prigioniere di Hamas, 25 delle quali sono decedute. Si tratta di 111 uomini, 19 donne e due bambini sotto i cinque anni. Fra loro vi sono 10 persone di oltre 75 anni. Sono 121 cittadini israeliani e 11 stranieri.
Il forum delle famiglie degli ostaggi ha chiesto di avere una prova visiva della consegna di medicine. “Dopo 98 giorni nei tunnel di Hamas, tutti gli ostaggi sono in pericolo mortale e hanno bisogno di medicine salva vita. Ma oltre alle medicine hanno anche bisogno di trattamenti medici. Il Gabinetto di Guerra deve chiedere una prova visiva che le medicine hanno raggiunto gli ostaggi “, recita un comunicato delle famiglie, dopo che il governo israeliano ha annunciato che nei prossimi giorni verranno consegnati medicinali agli ostaggi grazie ad un accordo raggiunto con il Qatar.