(Adnkronos) – Come annunciato dal Qatar, Israele e Hamas hanno concordato una proroga di due giorni della tregua nella Striscia di Gaza. Secondo l’accordo, ha spiegato un alto funzionario israeliano alla Cnn, Hamas rilascerà altri 10 ostaggi per ogni giorno di cessate il fuoco. La tregua iniziale di quattro giorni, che avrebbe dovuto concludersi oggi, ha segnato la prima grande svolta diplomatica nel conflitto, portando uno stop temporaneo all’operazione israeliana nell’enclave palestinese e consentendo così il rilascio di alcuni ostaggi e prigionieri.
Nella notte, informano le Forze di difesa israeliane, un nuovo gruppo di 11 ostaggi è stato intanto liberato ed è tornato in Israele: si tratta di israeliani con doppia cittadinanza, tutti residenti nel kibbutz Nir Oz, nel sud dello Stato ebraico. In seguito alla liberazione del gruppo di ostaggi, 33 palestinesi sono stati rilasciati da diverse prigioni israeliane come Damon, Megiddo, Ofer, Ktzi’ot, Ramon e Nafha.
Con i rilasci di lunedì, Hamas ha liberato finora 51 ostaggi, soprattutto donne e bambini. Israele ha liberato dal carcere 150 palestinesi, principalmente donne e minori, molto dei quali detenuti spiega la Cnn. Non tutti i 240 ostaggi rapiti lo scorso 7 ottobre, tuttavia, sono in mano ad Hamas: secondo la Cnn, tra i 40 e i 50 ostaggi sarebbero trattenuti dalla Jihad islamica palestinese o da altri gruppi militanti. E l’accordo sulla tregua prevede che Hamas, e non un altro gruppo, consegni gli ostaggi.
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha ribadito intanto che l’esercito dello Stato ebraico combatterà con “più forza” quando la tregua sarà finita.
“Alla fine dell’accordo, noi ritorneremo alla piena forza per raggiungere i nostri obiettivi: distruggere Hamas, assicurare che Gaza non ritorni a quello che era e naturalmente liberare tutti gli ostaggi. Sono sicuro che avremo successo in questa missione, perché non abbiamo altra scelta”, ha spiegato il premier israeliano Benjamin Netanyahu al presidente Usa Joe Biden in un colloquio.
Nel frattempo, il segretario di Stato americano Antony Blinken si recherà questa settimana in Israele e in altre località del Medio Oriente per discuetere del sostegno al flusso di aiuti nell’enclave e del “futuro di Gaza” e della necessità di uno Stato palestinese indipendente.
A confermare la nuova missione del segretario di Stato Usa, il portavoce del dipartimento di Stato, Matthew Miller dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi: “In Israele e in Cisgiordania, il segretario Blinken discuterà del diritto israeliano di difendersi in modo coerente con il diritto umanitario internazionale, come dei continui sforzi per assicurare il rilascio degli altri ostaggi, della protezione dei civili durante le operazioni israeliane a Gaza e di accelerare l’assistenza umanitaria alla popolazione della Striscia”. Il portavoce non ha indicato le date precise della missione del capo della diplomazia di Washington, che oggi e domani sarà a Bruxelles per la ministeriale della Nato e poi sarà in Nord Macedonia per un incontro con i colleghi dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce).