Il 25 novembre, le motovedette cinesi sono tornate nelle acque delle isole contese nel Mare Cinese Orientale tra Cina e Giappone, le Senkaku/Diaoyu, per la prima volta dopo l’accordo sulla divergenza di vedute nella disputa territoriale in corso, raggiunto a Pechino il 10 novembre scorso tra il presidente cinese, Xi Jinping, e il primo ministro giapponese, Shinzo Abe.
L’incursione di tre motovedette cinese e’ avvenuta alle dieci di questa mattina (le tre del mattino in Italia), secondo quanto riferito dalla Guardia Costiera di Tokyo e la navi cinesi hanno lasciato le acque territoriali delle isole dopo circa due ore. Secondo l’Amministrazione Statale degli Oceani di Pechino, si e’ trattato di un’operazione di normale pattugliamento delle acque. Le incursioni cinesi nelle acque territoriali o nello spazio aereo delle isole amministrate dal Giappone come Senkaku e rivendicate da Pechino come Diaoyu, sono state una costante della disputa di sovranita’ sull’arcipelago del Mare Cinese Orientale, cominciata nel settembre 2012, dopo l’annuncio dell’intenzione di nazionalizzare le isole da parte dell’allora primo ministro giapponese, Yoshihiko Noda, che aveva attirato forti polemiche in Cina e manifestazioni anti-giapponesi in diverse citta’ della Cina. Il 7 novembre scorso, Cina e Giappone avevano concordato un programma di quattro punti sulla condotta da tenere rispetto alle isole contese, che preludeva all’incontro tra Xi e Abe, avvenuto a margine del vertice dei leader Apec. I punti prevedevano la necessita’ di riprendere a sviluppare relazioni strategiche tra i due Paesi, l’impegno ad affrontare le differenze storiche “con lealta’”, a riaprire il dialogo sui temi politici, diplomatici e di sicurezza e il riconoscimento di “diverse posizioni” tra Cina e Giappone riguardo alla disputa di sovranita’ sulle isole nel Mare Cinese Orientale.