Home POLITICA ESTERI Iran: nuove sanzioni. Pompeo: “Trump non vuole la guerra”

Iran: nuove sanzioni. Pompeo: “Trump non vuole la guerra”

Ora nel mirino degli Usa ci sono l’acciaio e il settore tessile, minerario, manifatturiero e delle costruzioni. Sono questi gli obiettivi (che significano miliardi) delle nuove sanzioni che, come ha annunciato Steve Mnuchin, segretario al Tesoro americano, andranno a colpire l’Iran, nello specifico ci sono anche 8 funzionari, “che hanno portato avanti le attività destabilizzanti del regime e sono coinvolti nei raid missilistici di martedì contro le basi americane. Queste sanzioni – ha sottolineato il segretario al tesoro Usa – resteranno in vigore fino a quando il regime smetterà di finanziare il terrorismo globale e si impegnerà a non avere armi nucleari”. Come dicevamo poi, ”gli Stati Uniti stanno colpendo alti funzionari iraniani per il loro ruolo e la loro complicità negli attacchi missilistici di martedì”.
Nello specifico, Mnuchin ha puntato il dito contro Ali Shamkhani (segretario del Consiglio supremo per la Sicurezza nazionale dell’Iran), Mohammad Reza Ashtiani (numero due delle Forze Armate), Gholamreza Soleimani (comandante delle milizie).

Trump: “Impedire che si finanzi per il nucleare”

Del resto, come afferma Trump attraverso l’ordine esecutivo che sancisce queste nuove sanzioni, l’Iran è considerato “il principale sponsor del terrorismo nel mondo. Io, Donald Trump, presidente degli Stati Uniti – si legge – constato che l’Iran continua ad essere il principale sponsor del terrorismo del mondo e che l’Iran ha minacciato strutture militari e civili americane attraverso l’uso della forza militare e il sostegno di milizie sostenute dall’Iran”. Ovviamente, viene ancora spiegato, che alla base di tutto ciò persiste l’intenzione di impedire all’Iran di poter disporre di armi nucleari. Di qui l’intenzione di ‘punire’ economicamente Theran, impedendole quindi di poter “finanziare il suo programma nucleare, lo sviluppo di missili, il terrorismo, le reti terroriste per procura e la sua maligna influenza regionale”.

“Vogliamo che l’Iran diventi un paese normale”

Nel frattempo, sempre nell’ambito di un gran lavoro ‘diplomatico’ rivolto a mezzo mondo, Mike Pompeo, segretario di Stato americano, prima ha affermato “di non avere dubbi che l’Iran volesse uccidere americani“, e dunque queste nuove sanzioni sono a suo avviso la risposta appropriata. Poi, per ‘stemperare’ gli animi, ha inoltre tenuto a sottolineare che “Il presidente ha detto che non vuole la guerra. Vogliamo che l’Iran diventi un paese normale”.
Quanto al raid di Bagdad, il segretario di Stato Usa ha tenuto a ribadire che il generale iraniano Qassem Soleimani, era stato individuato come obiettivo “sulla base di specifiche informazioni di una minaccia imminente. Queste minacce comprendevano attacchi ad ambasciate americane” anche se, ha poi affermato, “non sapere esattamente in che minuto e in che giorno. Ma era molto chiaro: Qassem Soleimani – ha insistito Pompeo – stava complottando un ampio attacco su larga scala contro interessi americani e questi attacchi erano imminenti. Sarebbe accaduto e vite americane sarebbero state a rischio, saremmo stati colpevolmente negligenti se non avessimo raccomandato al presidente di intraprendere questa azione”.
Infine, sul disastro aereo accaduto due giorni fa nei pressi di Teheran, il segretario di Stato ha affermato: “consideriamo probabile che l’aereo sia stato abbattuto da un missile iraniano”.
Max