La riforma dell’Irpef è costata circa 4 miliardi e bisogna capire come l’esecutivo intende confermare l’Irpef a tre aliquote e ridurre, secondo quanto emerge, la tassazione per i redditi sopra i 50mila euro l’anno.
Il problema principale riguarda il trovare i fondi. La riforma in vigore oggi e che riguarda la tematica Irpef è valida solo per quest’anno, il 2024, ma prevede tre soglie:
- Per i redditi fino a 28.000 euro vale il 23 %
- Per i redditi tra i 28.000 EI 50.000 euro vale il 35 %
- Per i redditi sopra i 50.000 euro vale il 43 %.
Per chi ha un reddito sopra i 15mila euro, invece, questa divisione ha permesso uno sconto del 2%. L’idea del governo è quella di abbassare le tasse a chi guadagna di più, ad esempio partendo da una soglia di 35mila euro che è la soglia sopra la quale i vantaggi del cuneo fiscale non valgono più, andando così fino a sopra i 50mila euro di reddito.
Aggiornamento ore 8.30
Per quanto riguarda la seconda aliquota, si pensa ad una diminuzione abbassandola e cercando quindi di aiutare coloro che hanno un reddito superiore ai 28mila euro. Il governo avrebbe intenzione di arrivare ad un sistema con due sole aliquote, ma per il momento non sembra attuabile.
Aggiornamento ore 11.30
Alleggerire l’Irpef per i redditi fino a 50mila euro, quindi, è la nuova sfida del governo. Le poche risorse a disposizione con cui poter effettuare questa operazione non è un problema di poco conto. Il tutto poi dipenderà dal “concordato preventivo biennale”, cioè uno strumento pensato per le partite Iva ma la cui prima scadenza di pagamento con le adesioni è prevista per il 31 ottobre prossimo. Solo dopo si potrà verificare la vera disponibilità di risorse.
Aggiornamento ore 13.30
Non solo il taglio del cuneo e il primo gruppo dello sconto Irpef, ma anche le decontribuzioni per le mamme che lavorano. Oltre a confermare lo sgravio, anche estenderlo alle lavoratrici professioniste, alle mamme con partita Iva.