Nell’ambito delle accuse rivolte a Mosca, rea di aver ’interferito’ – forse addirittura condizionandole – le elezioni presidenziali americane del 2016, stamane il dipartimento al Tesoro degli Stati Uniti ha reso noto, ipotizzandoli come eventuali obiettivi di eventuali sanzioni, di aver stilato una lista composta da 210 personalità russe, ovviamente vicine al presidente Putin. Nello specifico, si tratta di 114 uomini politici, e di 96 oligarchi. In realtà, attraverso un’apposita legge approvata lo scorso anno (proprio mentre la Casa Bianca smentiva l’ipotesi sanzioni alla Russia), era stato prprio il Congresso a proporre la lista relativa ai big dell’entourage del Cremlino. All’interno di quella che è stata definita la ’Putin list’, tra i politici figurano personaggi del calibro del premier Dmitry Medvedev, i più stretti consiglieri di Putin, i funzionari a capo di Fsb e Gru, i servizi segreti, e gli amministratori delegati delle principali aziende di stato. Per lo più detentori ciascuno di una ricchezza pari ad almeno un miliardo di dollari, tra i 96 oligarchi individuati spiccano i nomi di Roman Abramovich e Mikhail Prokhorov. Al momento non è chiara l’entità delle sanzioni ipotizzate, e se poi tali provvedimento colpiranno necessariamente tutti i componenti della lista. Così come non è detto che siano intraprese da parte degli Stati Uniti misure come il bando sui visti o, peggio, il congelamento dei beni. Sicuramente, e questo è forse già in atto, imprese e banche europee ed americane, saranno dissuase dal fare affari con loro.
M.