Ci voleva Conte per riportare lo scudetto all’Inter. Lui che ha dato il via allo strapotere della Juve, durato nove anni consecutivi. Dopo 11 stagioni, dallo storico Triplete firmato Mourinho, il campionato si tinge ancora di nerazzurro. La festa è arrivata a casa, dopo il pareggio tra Sassuolo e Atalanta.
Qualcuno, tipo Lukaku, non ha saputo contenere la gioia e si è mischiato alle migliaia di tifosi che invadevano Piazza Duomo. Conte ha esultato dal suo salotto, si è collegato con la Rai, poi la sera con Sky. Ha raccontato di quanto sia stato difficile spezzare l’egemonia bianconera. Di quanto sia stato complicato anche fare i conti con i mugugni di una piazza esigente.
“Siamo sicuramente più sereni, contenti e soddisfatti – ha detto l’allenatore nerazzurro a Sky Sport – Aver riportato lo scudetto all’Inter, con quattro giornate d’anticipo, testimonia il grande lavoro che hanno fatto questi ragazzi. C‘è più serenità e siamo veramente contenti. Mancano 4 partite e vogliamo continuare a fare ben, ma è giusto dare più spazio a chi ha giocato meno. Cercheremo di fare del nostro meglio fino alla fine. I ragazzi sanno benissimo il pensiero che ho”.
Conte ha raccontato anche l’evoluzione tattica che ha portato al trionfo di quest’anno: “Nel finale della scorsa stagione volevamo portare tanti giocatori nella metà campo avversaria, pressando alti. Quest’anno gli avversari hanno trovato le contromisure. Un allenatore deve capire che ci vuole equilibrio tra le due fasi. Penso che una grande squadra non debba avere un solo copione. Deve avere rispetto dell’avversario, cercando di capire dove può colpire, senza snaturarsi. Molte squadre quando ci affrontano si chiudono e bisogna essere bravi ad attaccare, riconoscendo le partite. Questo è stato il nocciolo della questione. Quest’anno non c’è stata praticamente partita”.
Ha poi concluso: “La cosa più bella che mi è capitata è stata trovare un gruppo di lavoro che si è fidato ciecamente di quello che ho proposto, della mia leadership. Questa è stata la cosa più bella trovata in questo gruppo. La crescita di tutti ha portato a questo risultato. Ogni calciatore doveva capire che bisognava alzare l’asticella, sotto tutti i punti di vista. Penso che l’abbiano fatto e per me questa è la soddisfazione più bella. Non sono più giocatori che partecipano, ma che vincono”.