E’ notorio che ad incidere sulle intenzioni di voto, ad alimentare la ‘mutevolezza’ di buona parte dell’elettorato, in maniera determinante incide la discriminante del quotidiano. Cioè, il fatto o la notizia, che in qualche modo finiscono ‘per accattivare simpatie’ (consenso) – o viceversa – nei confronti del politico o dello schieramento di turno. In questo senso moltissimo incide l’informazione che, a volte ‘suo malgrado’, concorre a demonizzare o a esaltarne le virtù/difetti. Tuttavia, come vedremo, seppure in percentuali infinitesimali, le variazioni che di settimana in settimana registrano i movimenti delle faglie dell’elettorato hanno un comune denominatore: il centro.
In altri termini, ogni qualvolta avviene uno ‘spostamento’ di gradimento è sempre l’area cosiddetta moderata a beneficiarne, quasi che rappresenti una sorta di ‘estrema tana’ dove fermarsi ad aspettare che passi la bufera. Nel corso di quest’ultima settimana, dove è stata pesantemente rimarcata l’assenza della Lega al voto a favore della Segre (a seguito della quale è stata addirittura messa a disposizione la scorta!), e dove la Meloni ha pubblicamente contestato ‘Report’, i risultati non hanno tardato a manifestarsi.
Dunque, come riferisce l‘ultimo sondaggio EMG Acqua raccolto per Agorà Rai, ‘guarda caso’, pur rimanendo il primo partito nelle intenzioni di voto degli italiani, rispetto allo scorso 7 novembre la Lega è passata dal 34,2 al 33% mentre, Fratelli d’Italia – dopo un’inarrestabile ascesa – è passato dal 10% al 9,8%. Evidentemente, l’aver servito su un piatto d’argento le proprie vulnerabilità, ha agevolato il lavoro di chi politicamente rema contro…
La buona notizia stavolta è per il Pd che, recuperando mezzo punto (dal 19% al 19,5%) segue il partito di Salvini con più fiducia, rispetto al M5s, che ha registrato un -0,2% (ora è al 16,1%), e che potrebbe subire nel frattempo anche il contraccolpo del mancato scudo penale rispetto alla vicenda dell’ex Ilva, rischiando una vera e propria caduta libera. Al momento sembrerebbe ‘rifiatare’ Forza Italia (dal 7,2 al 7,4%), ma probabilmente se l’arresto di Laura Comi continuerà ad echeggiare sui media, il calo potrebbe non tardare ad arrivare… Infine, sale lievemente anche l’Italia Viva di Renzi con +0,8% (dal 4,9 al 5,7%).
Max