Ha subito alcuni insulti razzisti, e non appena larbitro ha fischiato la fine della partita, ha perso il controllo e ha cercato di attaccare (senza successo) un giocatore avversario. Quindi un giovane calciatore di Bibbena di quindici anni è stato squalificato per cinque giorni, ma insieme al provvedimento disciplinare ha ricevuto delle scuse dallaltra società, lArezzo Football Academy e lallenatore che ha preso per mano i suoi ragazzi e li ha portati da lui. Secondo quanto ricostruito, durante il match tra Bibbiena B e Arezzo Football Acedemy, il baby calciatore, di origine senegalese, era stato preso di mira con insulti razzisti e parole di derisione. Alla fine della gara, ha cercato di vendicarsi cercando di inseguire un avversario per farsi giustizia da solo.
Come risultato, ha ricevuto cinque turni di squalifica in campionato. Larbitro, infatti, che non ha ascoltato gli insulti razzisti, ha annotato nel verbale solo la bagarre finale e da qui arriva la misura disciplinare.
Il quindicenne del Bibbiena B era entrato in gioco negli ultimi minuti sostituendo un altro attaccante. Proprio la sua velocità e i suoi tiri avevano messo in difficoltà la difesa dei pari età dell Arezzo. Qualcuno ha iniziato a insultarlo per il colore della pelle. Lallenatore della Football Academy, che deve aver compreso immediatamente ciò che avrebbe potuto scatenare la reazione veemente del giovane avversario attaccante, ha immediatamente chiamato i suoi atleti e con loro è andato a scusarsi con la persona interessata. La storia sembrava chiusa lì e invece, ora arriva la beffa della giustizia sportiva: cinque giornate di squalifica alla vittima di insulti. La società Casentinese, tuttavia, ha detto che non farà appello: la ragione è che il ragazzo ha commesso un errore cercando di ottenere giustizia da solo, per cui dovrà scontare i cinque turni di stop. Resta lennesimo episodio increscioso sui campi di calcio italiani per discriminazione razziale.