Era da qualche tempo che notavano da parte della figlia strani atteggiamenti di chiusura, un’aria triste, ma inizialmente non riuscivano a darsene una motivazione. Così hanno iniziata a monitorarla con grande attenzione, fino a riuscire ad impossessarsi del suo telefono, dal quale è emersa l’allucinante. Da una serie di messaggini che la ragazza si scambiava con il suo insegnante, è emerso che la giovane era praticamente succube dell’uomo che, in alcuni casi, non si faceva scrupolo ad usare termini o linguaggi allusori. Così, posta davanti all’evidenza, la minore è riuscita finalmente a sfogare tutto il suo dolore, ammettendo che almeno da due mesi era vittima di abusi sessuali da parfte dell’uomo, che la incontrava in un’aula meno frequentata, dove solitamente teneva lezioni private. Scattata la denuncia, la ragazzina è stata ascoltata nei locali della Procura, in audizione protetta, confermando la sua odissea. Nel frattempo, raccolti ulteriori indizi, gli investigatori del commissariato Viminale, stamane hanno eseguito a carico del 53enne romano l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per lindagine Preliminari del Tribunale di Roma. L’accusa è di atti sessuali con minorenne.
M.