L’Italia è al momento uno dei paesi più inquinati d’Europa, classificandosi come terza in Europa per morti attribuibili all’inquinamento dopo Francia e Germania (Rapporto Eionet e Eea, 2022).
Come rivela un interessante studio condotto dal blog di ‘Presto Energia’, in questa situazione critica, quest’inverno l’energia che abbiamo ricavato dal combustibile più inquinante è aumentata del 28%. Andando controcorrente rispetto a quasi tutti gli altri Paesi UE che hanno bruciato meno carbone rispetto all’anno scorso (Sole 24 Ore).
Lo rivela la classifica Mal d’Aria 2023 di Legambiente che vede sul podio come peggiori città: Torino, Milano, Modena, Asti, Padova e Venezia. Queste cinque città italiane hanno superato ben due volte i limiti giornalieri di polveri sottili inquinanti.
In particolare, lo studio di Legambiente si basa sui dati raccolti nel 2022 nelle città italiane considerando i valori dei livelli delle polveri sottili (PM10, PM2.5) che del biossido di azoto (NO2) e l’ozono. Le polveri sottili, ovvero il Particolato fine (PM2.5) e il Particolato (PM10), destano le principali preoccupazioni dal punto di vista della salute.
Rispetto ai nuovi target europei per il 2030, l’Italia si trova in una situazione critica: il 76% delle città è fuori legge per PM10, l’84% per PM2.5 e il 61% per NO2.
La nuova direttiva Europea ha posto un limite massimo di 10 µg/mc per PM2.5, di 20 µg/mc per PM10 e 20 µg/mc per NO2. Per il numero di giorni di sforamento dei livelli consentiti di PM10 è stata stilata la classifica delle peggiori città italiane:
Le 5 Città più Inquinate d’Italia | |
Torino | 98 giorni di sforamento |
Milano | 84 giorni di sforamento |
Asti | 79 giorni di sforamento |
Modena | 75 giorni di sforamento |
Padova | 70 giorni di sforamento |
Venezia | 70 giorni di sforamento |
Ma non solo, come spiegano ancora dal dal blog di ‘Presto Energia’, queste città sono a rischio: nel 2022 i limiti del PM10 sono stati superati da 72 città su 95 – solo il 24% del totale delle città è dunque a norma di legge.
Però, come si può notare dalle città in classifica, i risultati sono particolarmente allarmanti per chi vive in Pianura Padana. Infatti, questa zona è caratterizzata da un’alta concentrazione di industrie e una conformazione geografica che non permette una ventilazione costante, essendo circondata dall’arco alpino.
Secondo il report, le città italiane devono lavorare di più per ridurre le loro concentrazioni e adeguarsi ai nuovi target Europei.
Per il PM10 è necessaria una riduzione di circa il 40% a Torino, Milano, Cremona, Andria e Alessandria. Invece, per il PM2.5, Monza, Milano, Cremona, Padova, Vicenza, Bergamo, Piacenza, Alessandria, Torino, Como, Brescia, Asti e Mantova devono ridurre le emissioni del 50%. Infine, devono ridurre del 40% le emissioni di NO2: Milano, Torino, Palermo, Como, Catania, Roma, Monza, Genova, Trento e Bolzano.
Come? Per raggiungere questi obiettivi alcune delle proposte sono:
Inoltre, campagne di sensibilizzazione dovrebbero portare sempre di più persone ad adottare uno stile di vita in grado di ridurre le emissioni.
Max