“Il numero di vittime che è purtroppo assolutamente inaccettabile per la coscienza collettiva di questo Paese. Gli infortuni pesano sul Pil nella misura del 2,6%, gravando sul sistema sanitario, previdenziale, assicurativo, amministrativo e giudiziario, pesando sull’economia sana e lo stato sociale”. Lo ha detto il ministro del Lavoro Andrea Orlando nel corso di un’audizione alla commissione di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia al Senato.
“Osservando la curva degli infortuni sul lavoro negli ultimi trent’anni si nota che non esiste una correlazione diretta con l’indice di disoccupazione o con l’andamento dell’economia, non è vero che diminuendo il lavoro, cala il numero degli infortuni, e viceversa. Gli incidenti sul lavoro non sono il prezzo della crescita o il frutto della decrescita economica, ma sono correlati alla legalità del lavoro” ha osservato Orlando. “Gli infortuni aumentano quando ci sono pochi controlli, maglie larghe nella contrattualistica, una più debole rappresentanza dei lavoratori. Queste linee rappresentano, pertanto, le direttrici su cui muoversi con urgenza e vanno accompagnate da un profondo lavoro culturale di educazione alla legalità perché il solo approccio repressivo non basta” ha aggiunto il ministro.