(Adnkronos) –
Superato il picco dei casi di influenza 2024 in Italia. Nell’ultima settimana, la 52esima dal 25 al 31 dicembre, sono “in netto calo, ma sempre nella fascia di intensità alta, il numero di casi di sindromi simil-influenzali in Italia” con sintomi ‘tradizionali’: febbre, raffreddore, spossatezza, dolori muscolari, mal di testa. “Nella prima settimana del 2024, l’incidenza è scesa a 16,5 casi per mille assistiti, mentre nella settimana precedente si era raggiunto il picco con 18,3. Scende anche la proporzione dei campioni positivi ad influenza sul totale dei campioni analizzati (34% contro 46%)”, secondo il quadro delineato dai bollettini della sorveglianza RespiVirNet. Nell’ultima settimana, i casi stimati di sindrome simil-influenzale, rapportati all’intera popolazione italiana, sono circa 1.027.000 (erano 1.042.200 sette giorni prima) per un totale di circa 6.719.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza.
“Sia i dati epidemiologici che microbiologici sembrano indicare che stiamo superando il picco, anche se è fortemente probabile una circolazione sostenuta anche nelle prossime settimane, facilitata dalla riapertura delle scuole – commenta Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento Malattie Infettive dell’Iss -. Continuiamo a raccomandare pertanto le vaccinazioni per le persone più a rischio, ancora utili in vista della ‘coda’ della stagione che durerà ancora diverse settimane, e una sana prudenza nei comportamenti. Resta valida la raccomandazione di non assumere antibiotici, inutili in caso di infezioni virali, se non su indicazione del proprio medico, e di recarsi al Pronto soccorso solo se strettamente necessario”.
L’incidenza è in lieve aumento solo nei bambini al di sotto dei cinque anni in cui l’incidenza è pari a 48,7 casi per mille assistiti (47,5 nella settimana precedente), stabile negli adulti e anziani. Tutte le Regioni e province autonome, tra quelle che hanno attivato la sorveglianza, registrano un livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali sopra la soglia basale, tranne la provincia di Bolzano. In cinque Regioni è stata raggiunta la soglia di intensità ‘molto alta’ dell’incidenza (Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Umbria, Abruzzo, Campania).
“Anche se è sempre difficile fare previsioni sull’andamento della stagione, un calo così netto fa pensare che il picco sia stato raggiunto – afferma Antonino Bella, responsabile della sorveglianza epidemiologica RespiVirNet e curatore del bollettino epidemiologico -. Sono comunque possibili oscillazioni ‘al rialzo’, soprattutto nei bambini, favorite dalla riapertura delle scuole”.
Tra i virus influenzali, “quelli di tipo A risultano largamente prevalenti (99%) rispetto ai virus di tipo B e appartengono per la maggior parte al sottotipo H1N1pdm09”, sottolinea ancora l’Istituto superiore di sanità. “Tra i campioni risultati positivi dall’inizio della stagione, il 19% è positivo per Sars-CoV-2, il 12% per Rsv (virus respiratorio sinciziale), il 44% per influenza A, mentre i rimanenti sono risultati positivi per altri virus respiratori”, precisa il report.
“I dati virologici confermano che i virus influenzali prevalgono tra quelli respiratori circolanti – afferma Simona Puzelli, responsabile della sorveglianza virologica RespiVirNet e curatrice del report virologico – In particolare, tra i virus influenzali di tipo A il sottotipo prevalente è H1N1pdm09, che rappresenta il 77,7% di tutti i virus influenzali identificati finora nella stagione 2023-2024”.