(Adnkronos) – L’allarme influenza australiana? “E’ normale che ci sia, sono oltre 2 anni che non la vediamo. Gli ultimi dati Influnet ci dicono che sta colpendo molto i bambini sotto i 5 anni, con un’incidenza di 40 casi su 1.000 assistiti, anticipando un po’ i numeri che vediamo a fine dicembre-inizio gennaio. Ma dobbiamo anche capire che nel ‘calderone influenza’ finiscono anche altri virus parainfluenzali, quelli sinciziali e anche coronavirus umani come l’Oc43 che da cent’anni è tra noi e ci porta il raffreddore. A questo punto il consiglio è che, se aumentano i casi, forse terrei la mascherina sui mezzi pubblici e nei luoghi affollati, soprattutto per gli anziani e i fragili. Senza reintrodurre l’obbligo come stanno pensando in Francia, ma raccomandandola”. Così all’Adnkronos Salute Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia molecolare della Facoltà di Medicina e chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma.
“E’ chiaro che la preoccupazione deve essere per l’effetto influenza sugli ospedali – ricorda Ciccozzi – Non devono essere intasati dall’influenza. Per questo il ragionamento sul ritorno della mascherina, come raccomandazione, potrebbe evitare che tanti casi finiscano nei pronto soccorso”.