E’ vero, è un argomento per certi versi ‘pesante’, comunque complicato ma, che piaccia o meno, quello legato all’inflazione – e dunque alla nostra economia – è un argomento dal quale non possiamo davvero prescindere. Specialmente in questi tempi di grande difficoltà economiche, con l’Europa che riconosce ‘l’esiguità’ dei nostri salari, fermi addirittura a 10 anni fa.
Così, per farci aiutare a spiegare meglio la situazione, ci siano fatti aiutare da un interessante studio condotto dal portale di ‘ProntoBolletta by papernest Italia’, dove viene spiegato che “il motivo per cui l’inflazione in Italia è più bassa rispetto ad altri paesi è attribuibile in parte alla diminuzione dei prezzi dell’energia e al controllo efficace della domanda tramite politiche monetarie. I tassi di interesse elevati hanno contenuto sia i prestiti alle imprese che alle famiglie, contribuendo così a moderare l’inflazione senza scatenare una recessione”.
Inflazione, perché in Italia è più bassa: “Rimane significativamente inferiore al picco dell’11,8% registrato nel 2022, il che indica una stabilizzazione dell’economia dopo un periodo di turbolenza post-pandemica”
Dunque, nonostante la lieve accelerazione dell’inflazione, si sono osservate notevoli diminuzioni nei prezzi dell’energia non regolamentati e nei servizi di trasporto, mentre gli alimenti hanno mostrato una decelerazione nell’incremento dei prezzi. D’altra parte, evidenzia lo studio, “è importante sottolineare che, nonostante questo aumento, l’inflazione italiana rimane significativamente inferiore al picco dell’11,8% registrato nel 2022, il che indica una stabilizzazione dell’economia dopo un periodo di turbolenza post-pandemica. Questo marcato calo dell’inflazione è stato influenzato non solo da fattori di offerta, come la diminuzione dei prezzi dell’energia, ma anche dall’efficacia della politica monetaria”.
Va inoltre rimarcato che l’attuazione di tassi di interesse elevati da parte della Banca Centrale Europea ha scoraggiato sia le imprese che le famiglie dal richiedere nuovi prestiti, contribuendo così a moderare sia l’economia che l’inflazione.
Dunque, quali sono le previsioni future sull’inflazione?
Secondo le ultime stime della Commissione Europea, sostengono ancora gli esperti di ‘ProntoBolletta by papernest Italia’, si prevede che l’inflazione in Italia raggiungerà il 2,0% nel 2024 e il 2,3% nel 2025. Si prevede che questo aumento dell’inflazione segua l’aumento proiettato dei salari, specialmente nel settore pubblico. Inoltre, si legge nell’attenta analisi, “l’atteso aumento dei costi dell’energia elettrica, a causa degli aumenti dei prezzi delle materie prime, potrebbe rappresentare una delle ragioni della crescita dell’inflazione. Sebbene si tratti di una tendenza al rialzo nel medio termine, ci si aspetta che l’inflazione rimanga piatta, mantenendo al contempo il tasso al di sotto della media della zona euro. Questa prospettiva positiva riflette una serie di fattori, tra cui la crescita economica sostenuta e politiche monetarie prudenti. L’aumento dei salari, in particolare nel settore pubblico, potrebbe stimolare la domanda interna e contribuire a una modesta accelerazione dell’inflazione”.
Inflazione, il confronto con altre economie europee
In contrasto con altre economie europee, la situazione inflazionistica in Italia mostra segni di relativa stabilità, secondo il rapporto dell’Istituto Nazionale di Statistica. Mentre il tasso di inflazione italiano, viene evidenziato, si mantiene su un modesto 1,3%, paesi come Germania e Paesi Bassi hanno sperimentato livelli più alti, con l’intera zona euro che ha raggiunto una media del 2,6% nel febbraio 2024.
“D’altra parte – prosegue la nota che accompagna questo interessante studio economico – i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,2% rispetto al mese precedente, evidenziando una tendenza meno pronunciata rispetto ad altre nazioni. Questa riduzione annuale dell’inflazione è principalmente dovuta alla diminuzione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati e all’aumento meno significativo dei prezzi dei servizi di trasporto. Anche l’aumento dei prezzi alimentari si è rallentato, contribuendo alla tendenza generale di riduzione dell’inflazione”.
Inflazione, economia e prudenza, rappresentano la chiave del mercato
In definitiva, i dati supportano l’idea che l’economia e la prudenza siano elementi essenziali per la stabilità del mercato, includendo aspetti come la bolletta della luce e domestica. La gestione corretta delle risorse finanziarie e una presa di decisioni basata sui dati sono essenziali per garantire una crescita sostenibile. Del resto, come detto, il prezzo dell’energia ha un impatto diretto sull’inflazione; pertanto le pratiche prudenti delle fornitori e una politica dei prezzi equa sono fondamentali per una bolletta energetica accessibile per le famiglie. Queste misure non influenzano solo il bilancio familiare, ma hanno anche un impatto sulla stabilità economica generale.
Infine, conclude lo studio stilato da ‘ProntoBolletta by papernest Italia’, “Per quanto riguarda l’inflazione generale in Italia, le prospettive positive includono previsioni di bassa inflazione e crescita economica stabile a medio termine. La combinazione di una solida base economica e una strategia prudente è fondamentale per mantenere la stabilità e promuovere lo sviluppo economico a lungo termine”.
Max