L’Italia si conferma tra i Paesi europei più colpiti dal fenomeno delle infezioni causate da batteri resistenti ai farmaci, con un numero di decessi che supera i 12.000 all’anno. Il dato rappresenta un terzo di tutte le morti che avvengono negli ospedali italiani, ponendo il nostro Paese in cima alla triste classifica europea.
Tra il 2022 e il 2023, circa 430.000 pazienti ricoverati in Italia hanno contratto un’infezione durante la degenza, pari all’8,2% del totale, contro una media europea del 6,5%. Il rapporto pubblicato dall’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) e presentato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) in occasione della Giornata europea per la lotta all’antibiotico-resistenza, ha evidenziato come questo problema abbia un impatto devastante sul Sistema sanitario nazionale. Le infezioni ospedaliere hanno infatti causato l’occupazione di 2,7 milioni di posti letto, generando costi per 2,4 miliardi di euro l’anno.
Nonostante le numerose campagne di sensibilizzazione, l’Italia registra un preoccupante aumento nell’uso degli antibiotici: il 35,5% dei pazienti ha ricevuto almeno un trattamento antibiotico negli ultimi due anni, un dato in crescita rispetto al 32,9% del periodo 2016-2017. L’uso improprio o eccessivo di questi farmaci contribuisce a rafforzare la resistenza dei batteri, peggiorando ulteriormente la situazione.
Le infezioni post-operatorie variano significativamente da una regione all’altra, e il Lazio si colloca a metà classifica con 211 infezioni ogni 15.000 pazienti dimessi dopo un intervento chirurgico. Sebbene questo dato sia inferiore a quello di regioni come la Liguria o l’Emilia-Romagna (454 infezioni) e la Lombardia (300 infezioni), rimane comunque preoccupante. La Regione Lazio, infatti, deve affrontare una pressione considerevole sul proprio sistema sanitario per gestire questi casi e prevenire ulteriori complicazioni.
Il dossier dell’Ecdci, inoltre, sottolinea la necessità di un impegno collettivo per contrastare il fenomeno della resistenza agli antimicrobici. Questa emergenza sanitaria richiede interventi mirati sia a livello nazionale che regionale, con particolare attenzione alla promozione di un uso consapevole degli antibiotici. Gli sforzi devono concentrarsi sulla prevenzione delle infezioni negli ospedali e sul rafforzamento dei protocolli di igiene, che rappresentano strumenti chiave per arginare questa crisi.